Deceuninck-Quick-Step, Asgreen: “Sono cresciuto molto, correrò in modo aggressivo”
Kasper Asgreen può essere un uomo chiave per la prossima stagione della Deceuninck-Quick-Step. Il corridore da classiche è stato grande protagonista nel 2019, con il secondo posto a sorpresa al Giro delle Fiandre e prestazioni convincenti per tutta la primavera. In particolare ha impressionato la sua prestazione nella monumento, in cui ha attaccato a circa 60 km dall’arrivo per poi stringere i denti una volta ripreso e ripartire nel tratto di pianura conclusivo, distanziando il gruppetto di inseguitori alle spalle dell’ormai irraggiungibile Alberto Bettiol (Education First). Ora, anche per la partenza di Philippe Gilbert, il danese dovrebbe avere ancora più spazio per provare a mettersi in proprio nelle competizioni più importanti.
Il 23enne ha concesso una lunga intervista a Cyclingnews, in cui ha raccontato i primi tempi del suo passaggio alla Deceuninck-Quick-Step, avvenuto nel 2018: “Avevano problemi con il riempire il fitto programma di corse, quindi hanno deciso di prendere un altro corridore, e io ero rimasto in contatto con loro dal training camp che avevo fatto. Avevo avuto un buon inizio di stagione, con il sesto posto al Laigueglia e una vittoria di tappa in Croazia, quindi hanno deciso di prendermi dal primo aprile. Una delle prime sere sono stato in camera con Lampaert, e il giorno dopo ha vinto la Dwars door Vlaanderen. È stato pazzesco: all’improvviso ero il compagno di stanza di Lampaert“.
Asgreen ha poi passato in rassegna la stagione attuale: “Alla Kuurne-Bruxelles-Kuurne ero troppo indietro nei momenti decisivi, quando sarei dovuto essere davanti. Ho dovuto chiudere diversi buchi, e ovviamente questa è una grande dimostrazione di forza, ma è un modo molto stupido per spendere energie. Alla E3 Harelbeke è andata molto meglio: avevo già dimostrato il mio valore in altre corse, si trattava di saper rimanere davanti al momento giusto. Al Fiandre il mio obiettivo era provare a muovermi presto e movimentare la corsa. Ovviamente eravamo delusi di non aver vinto, eravamo lì per il successo. La squadra comunque era molto contenta per me e per ciò che ho fatto. Il direttore sportivo Tom Steels ha detto che ho salvato la situazione perché altrimenti sarebbe stata una pessima giornata per noi”.
Ora il danese promette spettacolo per il 2020: “Sono cresciuto molto in questa stagione e sono anche molto più considerato dagli altri. È merito della mia compattezza e costanza, che ho continuato a migliorare durante la stagione. Non si è trattato solo del secondo posto al Fiandre e poi basta per tutta la stagione, sono diventato sempre migliore nelle corse durante tutto l’anno. È meraviglioso correre con chi è stato il mio idolo quando sono cresciuto, ma non significa che ho paura di affrontarli nelle corse. Il mio stile di corsa, soprattutto senza Gilbert, sarà molto aggressivo. Non sono abbastanza veloce per vincere gli sprint, quindi ho bisogno di una giornata con ritmo alto. Devo avere la forza di staccare gli altri e vincere così. Penso sia un modo divertente di correre”.
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