CCC, chiesta riduzione stipendi dell’80% ai corridori ma potrebbe non bastare

CCC Team a fortissimo rischio. Nelle ultime 24 ore si susseguono le notizie riguardo la formazione polacca, messa in ginocchio dalla pandemia di coronavirus che ha colpito duramente il suo main sponsor, il calzaturificio CCC. Dopo che ieri era stata avanzata l’ipotesi che tre squadre potessero essere a rischio, la compagine WorldTour erede dalla BMC era stata la prima ad ammettere le difficoltà, proprio tramite il patron del maggiore partner del team, che ha spiegato la necessità di operare “tagli significativi” per la sopravvivenza della propria azienda. Tra questi anche presumibilmente riguardo la squadra di ciclismo (ricordiamo che la società gestisce anche una squadra femminile e un vivaio, apparendo così tra le più virtuose del movimento).

Una situazione alla quale l’uomo simbolo del team, Greg Van Avermaet, ha reagito con senso di responsabilità, spiegando di essere pronto a tagliarsi lo stipendio per la sopravvivenza della squadra (se si pensa che circa l’80% del budget delle formazioni WorldTour è utilizzato per gli stipendi, è evidente che rappresenta una soluzione necessaria). La richiesta fatta dalla dirigenza, secondo quanto riporta La Derniere Heure, è di “una riduzione dello stipendio di circa l’80% per tutto il periodo senza corse“. Mentre, oltre venti persone, tutti coloro che lavoravano come indipendenti sono state licenziati visto che non esistono ammortizzatori sociali per loro, almeno sino a quando le corse non ripartiranno.

Il progetto complessivo a questo punto potrebbe essere chiuso o quantomeno ridotto, anche prima dell’attuale accordo in vigore sino al termine del 2021. In una conferenza con i media polacchi il patron Dariusz Miłek aveva spiegato le proprie perplessità in maniera molto chiara e brutale. “Non si tratta di usare il taglierino, ma piuttosto un’ascia – ha commentato riguardo i tagli che si appresta a fare, come riporta Sportowe Fakty – Abbiamo un contratto che ci lega per quest’anno e il prossimo, ma la ditta deve e vuole uscirne al minor costo possibile perché i corridori attualmente non forniscono alcun servizio. Non avremo 265 giorni di corsa su Eurosport, non avremo il Giro d’Italia e chissà se avremo il Tour de France… Quindi non ha senso investire in questa sponsorizzazione visto che non ne abbiamo alcun beneficio”.

Grande appassionato di ciclismo, l’imprenditore polacco spiega che in questo momento “non c’è spazio per i sentimenti”, ma di dover fare il necessario per tenere in piedi la sua azienda, per quanto possa essere spiacevole. In un comunicato stampa successivo la situazione è sembrata leggermente più morbida, con la possibilità che questa forte riduzione degli stipendi possa permettere la sopravvivenza del team in questo periodo buio, ma pensare che in fondo al tunnel ci sia una luce in questo momento, per questa situazione, è molto difficile e restano forti dubbi che la squadra possa continuare nel 2021.

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