Bahrain Victorious, Pello Bilbao: “Non ho l’idea di lottare per la classifica generale al Tour”

Pello Bilbao sembra avere le idee chiare sul 2023. Il basco, che non ha mai nascosto di voler provare ad essere ad alto livello per tutta la stagione, è sicuramente il corridore della Bahrain Victorious che ha iniziato l’anno nel migliore dei modi: vincitore di una tappa al Tour Down Under, ha poi chiuso la corsa australiana in terza posizione e in quarta la Volta a la Comunitat Valenciana. Il suo grande obiettivo stagionale rimane, però, il Tour de France, che sabato 1 luglio partirà dai suoi Paesi Baschi. Tuttavia il classe 1990 al momento non sembra essere intenzionato a curare la classifica generale alla Grande Boucle (ricordiamo che in squadra con lui ci sarà anche Mikel Landa, determinato a puntare in alto).

“Ad oggi non ho l’idea di lottare per la generale al Tour – ha dichiarato ai microfoni di Escapa Podcast ricordando l’esperienza del 2021 – Ho già provato a fare classifica al Tour. Non ho avuto il supporto di tutta la squadra perché in quella occasione avevamo molti obiettivi: abbiamo vinto tre tappe, la classifica a squadre… Io avevo un ruolo più libero ed ero l’opzione della squadra per la classifica generale ed ho chiuso nono. Io credo che correre per la generale richiede molta energia e coinvolge la squadra in un obiettivo difficilmente realizzabile“.

“Alla fine per brillare nella classifica generale di un Tour – ha aggiunto – devi essere in lotta per il podio fino alla fine, perché altrimenti finire quinto non giustifica il lavoro di una squadra intera. Per questo vedo più interessante andare in caccia di tappe o al massimo indossare la Maglia Gialla in un momento specifico, ma non credo che sarà il mio obiettivo”.

Il nativo di Bilbao ha parlato poi del rapporto con Landa: “Quando siamo entrati in squadra lui non era il corridore che oggi. Era ad un livello veramente alto. Personalmente quando si è aggiunto alla squadra pensavo che fosse possibile vincere un Tour o salire sul podio con Mikel. Era un corridore che conoscevo da molto tempo ed ero emozionato di lavorare per lui. Poi il tempo ha cambiato un po’ le circostanze ed io ho assunto un peso maggiore nella squadra. In alcuni momenti ho dovuto lavorare per lui, con cui non tengo nessun problema e l’ho fatto con gusto, in altri momenti abbiamo condiviso la leadership o in altri lui ha lavorato per me“.

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