Una tesi che sembra essere supportata dalle dichiarazioni rilasciate da David Lappartient all’agenzia spagnola EFE, in cui veniva dichiarato che i controlli sono diminuiti del 95% rispetto a una situazione di normalità. Il presidente dell’UCI, però, ha voluto anche sottolineare che si stanno svolgendo varie riunioni con la Fondazione Anti-Doping del ciclismo (CAFD) per poter tornare ai controlli prima possibile, specificando che comunque il passaporto biologico sarà utile per valutare i dati tra l’inizio e la fine del confinamento e verificare eventuali casi sospetti.