Vuelta a España 2018, Top/Flop del giorno

La nostra rubrica che, tra il serio ed il faceto, traccia il bilancio della giornata appena conclusasi alla Vuelta a España 2018.

TOP

Benjamin King (Dimension Data): Vincere aiuta a vincere. Dopo aver valorizzato la sua partecipazione al GT iberico con il successo nella quarta tappa, lo statunitense dà un altro saggio di sagacia tattica e brillantezza fisica prendendosi un arrivo tutt’altro che adatto alle sue caratteristiche. Nel finale azzarda e viene premiato. Sul suo attacco anticipato, infatti, gli avversari sonnecchiano. E lo rivedono dopo il traguardo.

Miguel Angel Lopez (Astana): Il piccolo passaggio a vuoto di Caminito del Rey appartiene già alla preistoria. Negli ultimi tre chilometri ha come unico demerito quello di desistere dopo aver prodotto una sola rasoiata, “limitandosi” a chiudere sugli attacchi portati da Izagirre e Kelderman con gran facilità. Insieme al connazionale Quintana fornisce l’impressione di essere il più brillante quando la strada si arrampica.

Nairo Quintana (Movistar): Come due anni fa sembra trovarsi maggiormente a proprio agio nel secondo Grande Giro corso. Nel finale prende in mano la situazione con grande nonchalance e mette alla frusta quasi tutti gli avversari. La coltellata è però a doppio taglio: con i giochi per il successo parziale ormai fatti, pregiudica anche al compagno di squadra Valverde la possibilità di prendersi la Maglia Rossa.

FLOP

Alejandro Valverde (Movistar): La prima giornata di appannamento è accompagnata da una moltitudine di attenuanti: sforzo prodotto anche ieri, “pancia piena” per i due successi, ruolo di capitano che non gli appartiene. Nel finale ha però la tavola apparecchiata per andare a vestirsi di rosso e il solo secondo che paga a Simon Yates ha il sapore della beffa.

Fabio Aru (UAE Team Emirates): Le immagini che giungono da La Covatilla sono le stesse che hanno accompagnato gli ultimi 14 mesi della sua carriera. Ingolfato, aggrappato ai migliori più con la tenacia che con la condizione, il sardo “salta” non appena iniziano gli scatti. I 40 secondi pagati al traguardo al terzetto Lopez, Quintana, Moreno sembrano più che un campanello d’allarme sulle reali possibilità di ambire al podio finale, anche se la strada da percorrere è ancora tanta e il ritardo in classifica generale contenuto.

Michal Kwiatkowski (Team Sky): Adesso è ufficiale: il polacco non curerà la classifica. Se fino a cinque chilometri dall’arrivo sorprende tutti ponendosi alla ruota del connazionale Majka e non offrendo il benché minimo segnale di cedimento, la resa di cui si rende – suo malgrado – protagonista nel finale rappresenta la pietra tombale su ogni velleità di top ten. Respinto.

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