Giro d’Italia 2018, Vegni torna a parlare di Roma: “Vi sfido a trovare le buche di cui si parla”
Mauro Vegni smorza le polemiche sull’ultima tappa del Giro d’Italia 2018. Nonostante quanto avvenuto sul percorso cittadino di Roma, con i corridori che dopo tre giri hanno chiesto ed ottenuto dalla direzione di corsa la neutralizzazione del tempo, a causa dell’eccessiva pericolosità del tracciato, il direttore della Corsa Rosa si mostra comunque soddisfatto dell’organizzazione riscontrata nella Capitale, la cui amministrazione nel frattempo è stata denunciata dal Codacons.
“Io non sono rimasto deluso dall’organizzazione della città di Roma– commenta il patron del Giro all’ANSA– Sono deluso da quello che soltanto noi italiani abbiamo rilevato. Su 3500 articoli di stampa, solo i nostri accennavano a un caso poco importante. Vi sfido a trovare le buche di cui si parla, c’era solo qualche avvallamento. Sennò perché mai i ciclisti avrebbero fatto 3 giri a sessanta chilometri orari?”
Anche per quel che riguarda la corsa in senso stretto Vegni non ha niente da recriminare: “I corridori hanno concluso la gara stremati, Viviani ha combattuto fino alla fine per la Maglia Ciclamino. Froome ha poi fatto qualcosa di unico: sullo Zoncolan ha onorato la sua partecipazione, sul Colle delle Finestre è entrato nella storia. Ha vinto un grande Giro”.
La soddisfazione che emerge dalle parole di Vegni sembra quindi dare ancora maggiore impulso al possibile accordo tra RCS Sport e la città di Roma per ospitare una tappa del Giro anche per i prossimi tre anni.
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