Bahrain-Merida, leggero cambio di programma per Nibali. Slongo: “Per la prima volta puntiamo alla classifica di Giro e Tour”
Vincenzo Nibali si prepara a un 2019 ricco di impegni. Il siciliano ha annunciato la sua volontà di correre Giro d’Italia e Tour de France, come confermato dal programma della squadra. Per la prima volta in carriera tuttavia lo farà con l’ambizione di curare la classifica generale in entrambe le competizioni, come annunciato dal preparato della Bahrain-Merida Paolo Slongo. Rispetto al primo calendario ipotizzato, il vincitore di quattro Grand Tour in carriera ha apportato qualche modifica. Dopo il ritiro di squadra a Cambrails e il lavoro in altura sul Teide, il suo debutto non sarà più in Spagna come previsto in un primo momento, ma direttamente all’UAE Tour di fine febbraio, prima di prendere parte a Strade Bianche, Tirreno Adriatico e Milano Sanremo.
A seguito di un momento di riposo e altro lavoro in altura, il classe ’84 parteciperà a Tour of The Alps e Liegi Bastogne Liegi per rifinire la propria condizione in vista del Giro d’Italia. Dopo la corsa rosa, in cui l’obiettivo è presentarsi con la miglior forma possibile, verranno osservate un paio di settimane di riposo prima di riprendere con gli allenamenti in vista del Tour de France. Tra i due GT Nibali non si appenderà nessun numerino sulla schiena, con l’eccezione della prova in linea dei campionati nazionali di fine giugno.
Le aspettative della stagione sono state spiegate da Slongo in un’intervista a Cyclingnews: “Questa è la prima volta in cui puntiamo davvero a fare bene in classifica generale sia al Giro sia al Tour, e le informazioni che abbiamo dai tentativi precedenti non sono molto utili. Abbiamo fatto Tour e Vuelta, che è un’accoppiata abbastanza simile, quindi abbiamo alcuni dati da lì. Ma anche in quegli anni Vincenzo ha iniziato a correre a gennaio. Nel 2019 inizieremo più tardi e con la speranza di avere più energia per i Grand Tour, quindi è diverso”.
L’ultima volta in cui il siciliano ha provato a fare Giro e Tour era il 2016: “Quella volta era differente, era l’anno delle Olimpiadi e noi eravamo all’Astana. Vincenzo aveva vinto il Giro e la squadra voleva concentrarsi su Fabio Aru al Tour. Lui è stato in grado di andare alla Grand Boucle e dare una mano al sardo, ma ha anche pensato alla condizione per le Olimpiadi. Quindi l’approccio è stato diverso. Vincenzo ora ha 34 anni e ha raggiunto un livello di maturità fisica davvero alto. Più diventi vecchio, più puoi sostenere carichi di lavoro pesanti. Quindi ci siamo detti: «Perché non provare a fare la doppietta?»“.
Infine Slongo pensa che quest’anno sia perfetto per provare il colpaccio, vedendo i percorsi di Giro e Tour: “Per provare a fare la famosa doppietta, ho sempre pensato che le corse dovevano essere disegnate in un certo modo, perché ci sono solo cinque settimane tra il Giro e il Tour. Quest’anno i due percorsi calzano a pennello. Il Giro è abbastanza duro ma il Tour non è molto difficile nella prima settimana. Devi comunque avere una condizione decente all’inizio della Grande Boucle, ma non devi essere nella forma migliore perché non c’è un arrivo in salita nelle prime quattro o cinque tappe dove puoi rischiare di perdere molto tempo sugli altri”.
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