Un Anno Fa…Ciclocross, corridori preoccupati: “Solo Van Aert e Van der Poel possono sopportare la mancanza di corse”

Il mondo del ciclocross è preoccupato per la stagione. Il nuovo calendario stabilito dall’UCI infatti ha posizionato molte corse di altissimo livello nel mese di ottobre, che tradizionalmente fa cominciare gli eventi di Coppa del Mondo. Oltre al Giro d’Italia, anche il Giro delle Fiandre, la Parigi-Roubaix e il Giro di Lombardia sono posizionati nella seconda parte del mese, senza dimenticare che la Vuelta a España 2020 terminerà il 9 novembre, a calendario di ciclocross iniziato. La decisione toglierà evidentemente visibilità alla specialità, che notoriamente ha molto meno seguito rispetto al ciclismo su strada, e rischia di togliere spettatori. A questi problemi si devono aggiungere la necessità di rispettare il distanziamento sociale imposto dalle nuove regole sanitarie e il rischio di minori introiti derivanti dagli sponsor, in difficoltà per la crisi economica.

Koen Monu, uno degli organizzatori degli eventi, ha espresso la propria preoccupazione in un’intervista riportata da Cyclingweekly, in cui teme per l’intero movimento: “Siamo preoccupati, non potrebbe essere altrimenti. Solo Van Aert e Van der Poel possono sopportare la mancanza di corse. Hanno introiti pubblicitari extra e sono largamente pagati anche per altro”.

Jos Smets, direttore generale dell’associazione belga di ciclismo, ha riassunto la situazione a Het Nieuwsblad: “Ci sarà un incontro con una rappresentativa degli organizzatori per vedere cosa è possibile a livello nazionale. Ma Zonhoven, quello è un evento di Coppa del Mondo. Il calendario è stato fatto dall’UCI, ma vogliamo vedere se ci saranno cambiamenti”.

Anche tra i corridori traspare una certa preoccupazione. Laurens Sweeck, campione nazionale belga, ha ammesso: “Sarebbe potuto essere un buon inverno per me, ma sono realista. La possibilità che gli sponsor se ne vadano e che meno persone possano venire a vedere il ciclocross è reale. E se ci sarà meno denaro a disposizione, ci saranno anche conseguenze per noi. La cosa più importante è che possiamo vedere”.

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