Tour de France 2024, per il Grand Depart italiano ufficializzato un investimento da 6,5 milioni di euro: “Un evento storico”

Firmato ufficialmente il Protocollo per l’organizzazione del Grand Départ Florence Émilie-Romagne, la Grande Partenza del Tour de France 2024. Presenti al momento della firma il direttore del grande giro francese, Christian Prudhomme (ASO), il sindaco di Firenze Dario Nardella, il presidente dell’Emilia Romagna Stefano Bonaccini e l’assessore allo Sport della regione Piemonte, Fabrizio Ricca. Saranno tre le tappe della Grand Boucle che si svolgeranno interamente su suolo italiano, prima della quarta frazione, che porterà al “ritorno” della carovana gialla in terra di Francia.

Il Protocollo sancisce formalmente la collaborazione fra gli organizzatori di Aso e gli enti locali italiani coinvolti, fissando i reciproci impegni e in particolare l’investimento complessivo, che sarà pari a 6,5 milioni di euro. Le attività legate al Grand Départ inizieranno già il 26 giugno, quando a Firenze verrà presentato il punto di accoglienza. Il 29 giugno, poi, ci sarà la prima tappa, dal capoluogo toscano a Rimini. A seguire, saranno in programma la Cesenatico-Bologna e la Piacenza-Torino.

Il punto di vista di Stefano Bonaccini: “Il Tour de France è uno dei tre più importanti eventi sportivi al mondo e sarà una straordinaria occasione per lo sport italiano e il Paese. Un’altra dimostrazione che se facciamo gioco di squadra ogni traguardo è possibile per l’Italia”.

Così Cesare Di Cintio, Commissario straordinario della Lega del Ciclismo Professionistico: “È un evento storico e la Lega del Ciclismo Professionistico farà la sua parte per agevolarne lo svolgimento. Ci sono 4 partenze e 3 arrivi da gestire, garantire e mettere in sicurezza. Ci faremo trovare pronti. Tuttavia, riteniamo che questo non debba essere un evento fine a se stesso, ma un’occasione funzionale a far comprendere a tutti gli italiani l’importanza di questo sport che è, prima di tutto, patrimonio culturale della nostra nazione. Nessuno deve dimenticare che il ciclismo italiano è un fenomeno popolare da tutelare, promuovere e incentivare. Questa è un’opportunità non solo per promuovere il ciclismo, ma anche tematiche come la mobilità sostenibile e la sicurezza stradale”.

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