Tour de France 2020, Daniel Martinez raggiante: “Pensavo che avrei lottato per la seconda posizione, ma non mi sono arreso”

Primo sigillo al Tour de France 2020 per Daniel Martinez. Il corridore colombiano si è imposto nella tredicesima frazione portando a termine l’azione della fuga di giornata, anche se l’esito non è stato affatto scontato. Sulla terzultima salita di giornata infatti aveva allungato Maximilian Schachmann (Bora-Hansgrohe), che poi è rimasto da solo con più di un minuto di vantaggio. A quel punto l’atleta della EF Pro Cycling si è dovuto sforzare in un inseguimento praticamente solitario per ritornare sul tedesco, portandosi dietro anche Lennard Kamna (Bora-Hansgrohe), che naturalmente non dava un cambio per proteggere l’azione del compagno di squadra. Alla fine però lo scalatore sudamericano è riuscito ad avere la meglio, gestendo perfettamente lo sforzo e imponendosi nella volata in salita.

“Sono davvero felice” ha commentato il vincitore di oggi appena terminata la tappa “La verità è che questa vittoria è davvero speciale per me. È qualcosa di molto bello tornare alla Francia e vincere. Dedico questa vittoria a mio figlio, che tra pochi giorni compirà due anni. Per me è stato un inizio di Tour davvero difficile. Dopo la caduta, mi sono sentito un pochino amareggiato, ma mentalmente stavo bene. Sapevo di poter vincere una tappa perché fisicamente mi sentivo bene. Sono felice di aver vinto oggi”.

Martinez ha poi raccontato nel dettaglio come si è mosso negli ultimi chilometri, quando sembrava stretto nella morsa della Bora-Hansgrohe: “A 5 chilometri dalla fine, quando abbiamo iniziato l’ultima salita, mi sono detto: «Normalmente Schachmann va più forte di me in discesa e in pianura». Ho pensato che avrei lottato per la seconda posizione. Ma non mi sono arreso e alla fine l’ho raggiunto. Ho realizzato che Schachmann non aveva più molte energie dopo tutti gli sforzi precedenti. Ero fiducioso di poter battere Kamna allo sprint, e ce l’ho fatta. È incredibile vincere una tappa al Tour de France!”.

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