Tour de France 2018, Lappartient si arrende: “Non credo il Caso Froome verrà giudicato in tempo”

David Lappartient sembra ormai arrendersi al fatto che Chris Froome sarà al via del Tour de France 2018. O almeno, che il suo caso non sarà ancora giudicato dalle istanze antidoping, visto che comunque esiste la possibilità che siano gli organizzatori di ASO ad impedire al Keniano Bianco di prendere il via. Se la “speranza” del presidente UCI è sempre stata quella che il caso possa risolversi prima della partenza della Grande Boucle, nel corso del tempo il dirigente francese aveva già mostrato sempre più segni che le cose sarebbero potute andare diversamenete e ora ammette, con “realismo”, di “non credere che possa succedere“.

E pensare che l’obiettivo iniziale era che questo potesse succedere entro il Giro d’Italia, poi conquistato dal capitano della Sky… Le tempistiche così prolungate, ricorda il numero uno di Aigle, “non sono dovute al lassismo dell’UCI”, ma alla grande mole documentaria prodotta dalla difesa. “Quando ci sono 1500 pagine di rapporto scientifico bisogna analizzarle – aggiunge per Le ParisienDobbiamo rispettare la procedura e i diritti di Chris Froome, così come i nostri”.

La Grande Boucle comincerà quest’anno il 7 luglio, a dieci mesi esatti dal giorno del controllo risultato anomalo per i valori di Salbutamolo, ma sembra effettivamente ormai sempre più probabile che Froome potrà essere al via per difendere il titolo conquistato lo scorso anno, andando a caccia del suo quinto successo a Parigi, che lo porterebbe a quattro successi consecutivi nella Grande Boucle e, ancor più straordinario, a quattro trionfi consecutivi nei GT. Il tutto che rischierebbe dunque nuovamente di essere sub judice visto che l’UCI ha più volte ribadito l’impossibilità di essere certi che questi titoli non gli vengano poi revocati dalle istanze antidoping.

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