Vuelta a España 2022, Top/Flop del Giorno
La nostra rubrica che traccia il bilancio della giornata appena conclusasi al Vuelta a España 2022.
TOP
Jesus Herrada (Cofidis): Passano gli anni, ma la grinta è sempre la stessa. Il corridore iberico è stato il grande protagonista della frazione odierna. Inseritosi nella fuga buona di giornata, il classe 1990 fa il pieno di risultati conquistando l’unico GPM previsto (e inserendosi così nel pieno della lotta per la Maglia a Pois) e poi cogliendo il successo di tappa. Nella volata finale, infatti, fa valere tutta la sua esperienza contro un gruppetto di giovani emergenti e bissa la vittoria ottenuta nel 2019 sulle strade del GT di casa.
Samuele Battistella (Astana Qazaqstan Team): In una stagione povera di successi per la sua nazione e per la sua squadra il nativo di Castelfranco Veneto prova a regalare una gioia ad entrambe. Purtroppo per lui lo spunto veloce di Herrada è decisamente migliore e deve così accontentarsi di un secondo posto. Al giovane azzurro però la grinta non manca e nei prossimi giorni lo vedremo sicuramente là a lottare nuovamente per portare a casa una bella vittoria: oramai è maturo ed è pronto a prendersi i suoi spazi.
Fred Wright (Bahrain Victorious): Dopo un Tour de France corso spesso all’attacco, il britannico sembra intenzionato ad essere protagonista anche alla Vuelta a España. Dopo aver sfiorato il successo di tappa e la Maglia Rossa nella quinta tappa, il classe 1999 reagisce subito all’uscita di classifica di ieri andando in fuga anche nella frazione odierna. Purtroppo per lui ancora una volta l’appuntamento con la prima vittoria da professionista è rimandato: sul traguardo è “solo” terzo, anche a causa di qualche errore in volata, ma con questa grinta e questa motivazione potrebbe arrivare molto presto.
FLOP
Trek – Segafredo: La squadra prova a fare la corsa, ma si scioglie sul più bello. Forti della presenza in gruppo di Mads Pedersen, uno dei velocisti più resistenti di questa gara, prendono in mano le operazioni in salita per cercare di far fuori gli sprinter puri. Il sacrificio di Kenny Elissonde, Juan Pedero Lopez e Antonio Tiberi, gli scalatori della squadra, è notevole, ma l’obiettivo viene raggiunto per metà: si staccano in maniera irreparabile i soli Tim Merlier (Alpecin-Deceuninck) e Pascal Ackermann (UAE Team Emirates), mentre Sam Bennett (Bora-Hansgrohe) riesce a rientrare dopo pochi chilometri dallo scollinamento. Inoltre dopo il GPM non ci sono più uomini sufficienti per collaborare all’inseguimento dei fuggitivi.
Bora-Hansgrohe: Hanno il velocista più forte in gruppo, ma non prendono mai la responsabilità della corsa. Se nella prima parte di gara il loro atteggiamento è giustificato dal non sapere se Sam Bennet sarebbe sopravvissuto o meno al GPM di prima categoria, una volta rientrato in gruppo l’irlandese avrebbero dovuto collaborare all’inseguimento. Buona parte della responsabilità dell’arrivo della fuga è loro visto che sono stati praticamente gli unici a non lavorare mai per annullare il vantaggio degli attaccanti. Dopo aver visto il proprio velocista vincere la volata dei battuti, in squadra ci sarà sicuramente un po’ di rammarico.
Euskaltel – Euskadi: Sulle strade di casa non si mettono in mostra rimanendo fuori dalla fuga di giornata. Provano a rimediare nel corso della tappa lavorando per chiudere sui fuggitivi, ma senza convinzione vista l’assenza in squadra di un vero e proprio velocista. Per una squadra che ci ha sempre abituato ad uno stile di corsa aggressivo, quanto fatto vedere oggi è decisamente deludente da parte loro, così come da parte della Burgos – BH, l’altra squadra spagnola invitata alla corsa.
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