Tour de France 2018, Top/Flop del giorno

La nostra rubrica che, tra il serio ed il faceto, traccia il bilancio della giornata appena conclusasi al Tour de France 2018.

TOP

Peter Sagan (Bora-Hansgrohe): Collezionista di nomination, non sbaglia l’appuntamento con un traguardo che ben si sposava con le sue caratteristiche. L’interpretazione che dà al finale di tappa è da manuale del predatore di Classiche. Resta al coperto e si muove soltanto negli ultimi 200 metri. Quando apre il gas, non ce n’è per nessuno.

Sonny Colbrelli (Bahrain-Merida): Se ti batte soltanto Sagan, e succede per due volte in tre giorni, significa che sei il primo tra gli umani. Ed esserlo al Tour de France non è cosa per tutti. Ancora una volta battezza le ruote migliori e lancia la volata al momento giusto. Il campione del Mondo gli fa intravedere uno spiraglio di luce soltanto per pochi secondi prima di svegliarlo dal sogno.

Toms Skujiņš (Trek-Segafredo): Tra i fuggitivi è quello che ha più gamba e più cervello. Non si fa irretire dalle scaramucce con cui procedono Lilian Calmejane (Direct Energie) e Nicolas Edet (Cofidis, Solutions Crédits) e valorizza la brillantezza di cui dispone con la miglior ricompensa possibile: la maglia a pois, che vale anche come un pezzo di storia per il movimento lettone.

FLOP

Greg Van Avermaet (BMC Racing Team): Nel finale si fatica a riconoscerlo come campione olimpico in carica e plurivincitore di Classiche. Come si muove, infatti, sbaglia. La distanza dalla quale lancia la volata lo rende l’apripista ideale per gli avversari. Il premio di consolazione è il mantenimento della maglia gialla, ma correndo così anche domani sarà difficile pensare di resistere al tandem Quick-Step.

Edvald Boasson Hagen (Dimension Data): Un mese fa spergiurava di essere sulla strada giusta per presentarsi al top al Tour de France 2018. Oggi, in uno dei pochi arrivi veramente adatti alle sue caratteristiche, si perde per strada e finisce nel primo gruppo dei ritardatari. Gli anni passano, le chance diminuiscono e il palmares resta immutato.

Nicolas Edet (Cofidis, Solutions Crédits): L’unica attenuante generica all’interpretazione che dà della fuga di giornata è nella condizione, non certo esaltante, di cui dispone. Negli ultimi 100 chilometri fa di tutto per indisporre i compagni di viaggio, negando i cambi ed impedendo di fatto il buon esito dell’azione. Passi per il “dispetto” fatto al duo della Direct Energie, ma la reiterazione della condotta non trova giustificazioni.

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