Le 10 Scommesse del 2024, 1: Primož Roglič

Alle porte della nuova stagione, è arrivato il momento di osservare, tra rinnovi di contratto e trasferimenti clamorosi, quali saranno i corridori più attesi i questo nuovo. Anche quest’anno vi proponiamo dunque il nostro ormai consueto articolo riguardo le 10 Scommesse 2024, che ci permetterà di analizzare alcuni dei movimenti più interessanti del CicloMercato 2024 ormai agli sgoccioli. Come sempre, molto variegati saranno i profili degli atleti che la nostra redazione ha selezionato al termine di una votazione interna: dal giovane pronto a consacrarsi tra i grandi, al vecchietto terribile che vuole ancora lasciare il segno, passando per grandi ritorni che possono sbocciare in stagioni magnifiche o in grandi delusioni o in nuovi matrimoni in cui tutti gli equilibri sono ancora da trovare.

1. Primož Roglič (Bora-hansgrohe)

© Matthis Waetzel

Perso il ruolo di leader indiscusso alla Jumbo – Visma ad opera del suo giovane allievo che lui stesso ha contribuito a lanciare, lo sloveno ha capito che la squadra che ha trascinato verso vette che sinora nella sua lunga storia non aveva mai raggiunto non era più il posto adatto per inseguire i propri sogni personali. In inverno ha dunque salutati tutti per approdare alla formazione tedesca, una squadra nella quale sicuramente non mancano corridori in grado di supportarlo nei suoi obiettivi, senza scavalcarlo come ormai succedeva e rischiava di succedere sempre più spesso. Per entrambe le parti ora la sfida si chiama Tour de France, che porterebbe tutti ad un nuovo livello.

2. Nairo Quintana (Movistar)

© Sirotti

Fermo per una intera stagione in seguito alla rottura del contratto con la Arkéa – Samsic arrivata dopo la positività al Tramadolo nel corso del Tour de France 2022, il colombiano torna nella squadra che lo ha cresciuto. Lo fa ovviamente con un altro status, con un’altra mentalità e con la consapevolezza di non essere più il miglior scalatore al mondo. Ma ha comunque ambizioni importanti e la squadra spagnola lo ha chiaramente ingaggiato per tornare a pesare sulle grandi corse in salita, ambendo nuovamente a risultati di alto livello. La reciproca conoscenza ovviamente renderà più facile provarci, ma il risultato non è scontato e dopo un anno (che in realtà sono quasi 18 mesi) completamente fermi ritrovare il ritmo di gara è tutt’altro che semplice, ancor di più se ormai vai per i 34 anni.

3. Tao Geoghegan Hart (Lidl-Trek)

© Sirotti

La Lidl-Trek ha deciso di scommettere sul corridore britannico come suo nuovo uomo di classifica per il Tour de France. Vincitore del Giro d’Italia 2020, il 28enne ha vissuto, dopo la conquista della Maglia Rosa, un paio di annate di alti e bassi con la Ineos Grenadiers, dove non sempre è riuscito a trovare spazio per le ambizioni personali o risultati all’altezza delle aspettative. Ci stava finalmente riuscendo lo scorso anno, sempre al Giro, quando una brutta caduta e la conseguente frattura dell’anca lo hanno messo fuori gioco per tutto il resto della stagione, mettendo così fine alla sua avventura con la formazione britannica. Ora, il classe 1995 ne inizia una nuova con l’ambiziosa compagine statunitense, che è pronta a scommettere sul suo pieno recupero dall’infortunio con la speranza che l’inglese possa tornare a mostrare gli stessi numeri visti in primavera, che gli potrebbero anche consentire di lottare per un posto nelle parti alte della classifica alla Grande Boucle.

4. Sam Bennett (Decathlon Ag2r La Mondiale)

© Sirotti

La seconda parentesi alla Bora-hansgrohe del velocista irlandese non è stata sicuramente felice come era stata la prima, proseguendo così il periodo no che per lui dura ormai da qualche stagione. Chiuso il bis con la formazione tedesca, il 33enne va quindi ora in cerca di riscatto e per riuscirci scommette sulla Decathlon Ag2r, squadra che nelle ultime annate (e, in generale, nella sua storia) non ha mai puntato particolarmente sulle volate. La sfida per la compagine transalpina sarà dunque quella di riuscire a costruire un treno efficace per (ri)lanciare la Maglia Verde del Tour 2020, con la speranza che possa tornare competitivo e a lottare per le vittorie di tappa nei Grandi Giri e nelle altre corse a tappe, ritrovando quel livello che lo aveva portato ad affermarsi come uno dei migliori della sua generazione.

5. Gianni Moscon (Soudal-QuickStep)

© Sirotti

Chiuso un biennio ricco di problemi e sfortune con l’Astana Qazaqstan, il trentino va in cerca di riscatto con il Wolfpack, formazione che negli ultimi anni ha vinto alcune scommesse riuscendo a rigenerare corridori che arrivavano da stagioni difficili. Ora la squadra belga proverà a vincerne un’altra con il 29enne, che, vista la sua versatilità, potrà aiutare i compagni su diversi terreni, con la possibilità però di poter cercare di ottenere qualche buon risultato in prima persona nelle classiche del Nord, settore nel quale si sono aperti spazi nel team vista la partenza di diversi nomi importanti. La speranza, per lui, per la squadra e per i tifosi italiani, è di riuscire a rivedere il Moscon dei Mondiali 2018 e 2019 o della Parigi-Roubaix 2021, quando solo la sfortuna lo privò della possibilità di giocarsi fino in fondo la vittoria.

6. Caleb Ewan (Team Jayco AlUla)

L’australiano è, di nuovo, una scommessa. Dopo la burrascosa e anticipata conclusione del rapporto con la Lotto Dstny il 29enne è di fatto “tornato a casa”, scegliendo di legarsi al Team Jayco AlUla, realtà da cui era partito ormai un decennio fa per la sua avventura da professionista. Qui trova un altro velocista di alto profilo, Dylan Groenewegen, e una squadra che dovrà gestire le forze in organico fra loro e le non nascoste ambizioni da classifiche generali degli altri corridori in rosa. A Ewan, che nel 2023 ha vinto una sola volta, toccherà dimostrare di meritarsi la considerazione e il lavoro altrui, in modo da poter tornare a lasciare il segno nelle volate, già a partire da quel Giro d’Italia cui dovrebbe ripresentarsi, anche magari con l’obiettivo di provare a portarlo a termine, cosa che non gli è mai riuscita nelle cinque partecipazioni precedenti.

7. Fabio Jakobsen (Team DSM-Firmenich – PostNL)

© Dan Møller

Il velocista neerlandese una scommessa enorme, quella del riuscire a tornare competitivo dopo il tremendo incidente vissuto al Giro di Polonia 2020, l’ha già vinta. Ora ne ha di fronte un’altra, puramente agonistica, dopo aver lasciato una Soudal-QuickStep in cui le sue ambizioni di successi di tappa mal si conciliavano con la direzione pro-Evenepoel presa dalla squadra. Il campione europeo di Monaco 2022 ha scelto quindi di legarsi a una formazione, la Dsm-Firmenich PostNL, che negli ultimi anni ha avuto un rendimento complessivo decisamente altalenante. Nuova la squadra, nuovo il treno e, parzialmente, nuovi anche gli obiettivi, dato che il neerlandese sarà al via del Giro d’Italia per la prima volta in carriera. Nel 2023 ha vinto una sola volta a livello WorldTour, le intenzioni per il 2024 sono quelle di riprendere a macinare vittorie.

8. Rémi Cavagna (Movistar)

© Sirotti

Il passista francese è stato coinvolto nella rivoluzione che sta interessando la Soudal-QuickStep in questi anni e si è trovato a chiudere un legame, quello con il WolfPack, durato sette stagioni. Dopo tredici vittorie e un incalcolabile contributo generale ai successi della squadra belga, il TGV di Clermont-Ferrand proverà quindi ad aprire un nuovo periodo di glorie con la maglia della Movistar, formazione che peraltro non ha una brillantissima tradizione nel campo delle Classiche, là dove si parla di muri e pietre. Grandissimo specialista delle cronometro, sarà chiamato a sostenere gli scalatori quando sarà necessario, ma avrà a disposizione spazi importanti per andare a caccia di risultati individuali: l’impresa è quella di dare alla Movistar una connotazione diversa da quella ormai consueta.

9. Mark Cavendish (Astana Qazaqstan)

© Sirotti

Non è un trasferimento, ma la sfida di Cannonball e della formazione kazaka non è da poco. Priva ormai di un grande uomo di riferimento per la classifica generale, la squadra di Alexandre Vinokourov ha costruito attorno al sogno del britannico un treno di alto livello operando una conversione quasi completa per mettersi a pieno servizio di colui che il prossimo mese di maggio compirà 39 anni (età alla quale un solo uomo in oltre cento anni di storia ha vinto una tappa al Tour). Vincitore di tappa al Giro 2023, secondo in uno sprint alla Grande Boucle prima di essere costretto al ritiro la scorsa estate, Mark Cavendish riuscirà nella sua impresa?

10. Luca Vergallito (Alpecin-Deceuninck)

La promozione in prima squadra del 26enne milanese ha fatto molto discutere, ma il vincitore della Zwift Academy ha mostrato nel suo primo anno con il team di avere numeri interessanti anche fuori dai rulli. La conquista dell’Oberösterreichrundfahrt dopo averne vinto la tappa regina e la vittoria di tappa al Giro della Regione Friuli Venezia Giulia sono chiari segnali che il longilineo scalatore può dire la sua anche nel ciclismo su strada. Ovviamente, vista l’età e l’atipicità, sono da capire quali sono i margini di miglioramento, anche di adattamento, in un gruppo in cui il livello sarà, su ogni terreno, più alto. Con un contratto biennale in tasca, segno di fiducia importante da parte della formazione belga, che non ha molti corridori con il suo profilo, per il Bandito possono esserci molte occasioni per vincere la sua grande scommessa e mettere a tacere i suoi detrattori.

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