Tokyo 2020, Vincenzo Nibali: “Un’Olimpiade molto diffiicile. Serviva il miglior Nibali”

Vincenzo Nibali non è stato purtroppo tra i grandi protagonisti della prova in linea di Tokyo 2020. Il messinese, dal quale ci si aspettava una prova solida visto il conto aperto con i Giochi dopo Rio 2016, non è riuscito a fare la differenza se non aiutare il gioco di squadra nelle prime fasi della corsa. Alla fine, l’ordine di arrivo recita 53° posto a 11’27” dal vincitore, un risultato decisamente lontano dall’essere lusinghiero per il vincitore del Tour de France 2014 che aveva provato a prepararsi al meglio per questo evento chiave della propria stagione.

“Siamo arrivati tutti a fari spenti per i pronostici, sappiamo che c’erano atleti più quotati di noi ma abbiamo cercato di provare a scombinare i pianiha spiegato all’ANSAPer me è stata un’Olimpiade molto difficile, un anno un po’ difficile, abbiamo cercato di correre da squadra ma non è bastato”.

La giornata però è stata molto difficile anche dal punto di vista ambientale: “Il caldo c’era per tutti, non era semplice gestirlo. Difficile cercare di porsi obiettivi importanti, a volte il fisico non è super ad appuntamenti speciali e anche i crampi possono arrivare. Abbiamo archiviato questo giorno così, ora devo respirare e poi penserò alla fine della stagione. A volte bisogna vedere il bicchiere mezzo pieno. Sì, considerati gli atleti sul podio serviva sicuramente il miglior Nibali“.

“Ci è mancato poco – ha poi aggiunto – Noi abbiamo cercato di anticipare. Anche io l’ho fatto per la salita, uscendo in un momento che ritenevo buono con un atleta di valore come Remco Evenepoel. Personalmente stavo bene, ma in una giornata come questa era come giocare a scacchi. Bettiol e Moscon erano per il finale. Sono felice per la prova del gruppo”.

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