Decreto Rilancio, nella bozza confermato il bonus bici fino a 500 euro ma non retroattivo – Introdotte “Bike Lane” e linea d’arresto dedicata alle bici

La Bozza del Decreto Legge Rilancio, pubblicata in questi giorni, conferma sostanzialmente tutte le anticipazioni delle scorse settimane riguardanti il “buono mobilità”. Se non dovessero esserci modifiche dell’ultima ora, verrà innanzitutto previsto “il riconoscimento ai cittadini maggiorenni che risiedono nelle città metropolitane e nei Comuni con popolazione superiore a 50.000 abitanti di un buono mobilità di importo pari al 70 per cento della spesa sostenuta e comunque in misura non superiore a euro 500 a partire dalla data di entrata in vigore della disposizione e fino al 31 dicembre 2020, per l’acquisto di biciclette, anche a pedalata assistita, nonché di veicoli per la mobilità personale a propulsione prevalentemente elettrica, quali segway, hoverboard, monopattini e monowheel ovvero per l’utilizzo dei servizi di mobilità condivisa a uso individuale esclusi quelli mediante autovetture”.

Confermate quindi le affermazioni dei giorni scorso del ministro dei Trasporti, mentre verrebbe smentita la retroattività del bonus (fino al 4 maggio), di cui aveva parlato il sindaco di Milano, Beppe Sala, nei giorni scorsi. Lo stanziamento sale però da 70 milioni di euro a 120 milioni. Il buono potrà essere “essere richiesto per una sola volta ed esclusivamente per una delle destinazioni d’uso previste”.

Sempre in materia di mobilità, viene introdotta la definizione di Casa avanzata, ovvero “una linea di arresto dedicata alle biciclette in posizione avanzata rispetto alla linea di arresto per tutti gli altri veicoli per garantire maggior sicurezza alla circolazione delle biciclette”. Soprattutto alle intersezioni semaforiche lungo le strade con velocità consentita “inferiore o uguale a 50 km/h”, si auspica la realizzazione di queste “case”, estese “a tutta la larghezza della carreggiata o della semicarreggiata”. La Casa avanzata “è posta a una distanza pari almeno a 3 metri rispetto alla linea di arresto stabilita per il flusso veicolare. L’area delimitata è accessibile attraverso una corsia di lunghezza pari almeno a 5 metri riservata alle biciclette, situata sul lato destro in prossimità dell’intersezione”.

Si prevede, poi, l’introduzione della definizione di Bike lane, ovvero “la parte longitudinale della carreggiata, posta a destra, delimitata mediante una striscia bianca discontinua, valicabile e ad uso promiscuo, idonea a permettere la circolazione dei velocipedi nello stesso senso di marcia degli altri veicoli e contraddistinta dal simbolo del velocipede”. È parte della ordinaria corsia veicolare e destinata esclusivamente ai velocipedi, “eliminando ogni forma di promiscuità di circolazione con altre tipologie di veicoli, con indubbi vantaggi sulla sicurezza e snellimento della circolazione”.

Tra le altre proposte, viene inserita l’obbligatorietà “della predisposizione del piano degli spostamenti casa lavoro e della nomina del responsabile della mobilità aziendale anche da parte delle imprese e degli enti pubblici con più di cento dipendenti aventi sedi in Città metropolitane o Comuni con più di 60.000 abitanti”.

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