Tour de France 2024, Anthony Turgis trionfa a Troyes davanti a Tom Pidcock! Remco Evenepoel e Tadej Pogacar ci provano sugli sterrati, ma tra i big è status quo
Spettacolo nella nona tappa del Tour de France 2024. Lotta intensa a tutti i livelli nella attesa tappa degli sterrati, che alla fine viene vinta da Anthony Turgis, che regola i compagni di avventura, partendo da Tom Pidcock e Derek Gee, che completano il podio di giornata. Questi uomini facevano parte della fuga del mattino, che era stata anche ripresa da Remco Evenepoel, Tadej Pogacar e Jonas Vingegaard, ma la mancata collaborazione di quest’ultimo li ha portati a rialzarsi, consentendo agli attaccanti di ripartire, resistendo poi al ritorno in contropiede di un gruppetto di cui facevano parte anche Mathieu van der Poel e Biniam Girmay.
Malgrado alcune azioni interessanti, alla fine tra i big non cambia nulla e Tadej Pogacar resta al comando con 33 secondi su Remco Evenepoel e 1’15” su Jonas Vingegard. Unico cambiamento tra i primi dieci risulta così essere la risalita di Derek Gee, che sale fino alla nona posizione, a 4’02” dalla Maglia Gialla.
Il video dell’arrivo
https://www.youtube.com/watch?v=xmvBfTfgnwM
Il racconto della tappa
Come prevedibile, la tappa parte subito a tutta e registra tanti attacchi sin dai primi metri, con Jonas Abrahamsen (Uno-X Mobility), Rui Costa (EF Education-EasyPost) e Victor Campenaerts (Lotto Dstny) tra coloro presenti in un primo drappello di attaccanti che, tuttavia, viene subito ripreso dal gruppo. Poco dopo, allunga in solitaria Stefan Bissegger (EF Education-EasyPost), sul quale si riportano altri corridori, ma anche questo tentativo viene subito annullato. A quel punto, si avvantaggiano in cinque, Neilson Powless (EF Education-EasyPost), Derek Gee (Israel-Premier Tech), Romain Gregoire (Groupama-FDJ), Paul Lapeira (Decathlon Ag2r La Mondiale) e Jarrad Drizners (Lotto Dstny).
Questo gruppetto riesce al massimo a guadagnare 22″ di vantaggio, ma da dietro è un continuo accelerare e la situazione si ricompatta dopo 40 chilometri di gara. Dopo qualche minuto di studio, allungano Elmar Reinders (Team Jayco AlUla), Jasper Stuyven (Lidl-Trek), Gianni Vermeersch (Alpecin-Deceuninck), Maxim Van Gils (Lotto Dstny), Oier Lazkano e Javier Romo (Movistar), Alexey Lutsenko (Astana Qazaqstan), Anthony Turgis (TotalEnergies) e nuovamente Powless e Gee, che entrano nel primo settore di sterrato con 20″ di margine sul plotone, dal quale comunque proseguono gli attacchi.
Ad allungare sono Axel Zingle (Cofidis) e Alex Aranburu (Movistar), raggiunti poco dopo da Davide Ballerini (Astana Qazaqstan), che però perde subito contatto e viene raggiunto e superato da Tom Pidcock (Ineos Grenadiers) e Ben Healy (EF Education-EasyPost). Ballerini viene poi ripreso da un altro drappello di attaccanti composto da Arnaud De Lie (Lotto Dstny), Romain Bardet (Team dsm-firmenich PostNL), Magnus Cort (Uno-X Mobility), Jake Stewart (Israel-Premier Tech), Stefan Küng e Clement Russo (Groupama-FDJ), che inseguono i battistrada con circa 1′ di ritardo.
Poco dopo, fuoriescono dal gruppo anche Matej Mohoric (Bahrain Victorious), Hugo Page (Intermarché-Wanty), Michael Matthews (Team Jayco AlUla), Axel Laurance (Alpecin-Deceuninck) e Dorian Godon (Decathlon Ag2r La Mondiale). Davanti, dopo lo sterrato, i dieci al comando affrontano intanto la prima asperità di giornata, la Côte de Bergères, dove vengono raggiunti da Aranburu e Zingle, mentre Powless si lascia sfilare per aiutare il compagno di squadra Healy e Pidcock a rientrare. Il ricongiungimento avviene qualche chilometro più tardi, poco prima di iniziare la Côte de Baroville, comprendente il secondo tratto di sterrato.
Qui, i 14 al comando arrivano con un vantaggio di 1’25” sul primo drappello inseguitore, 2′ sul secondo e 2’25” sul plotone, nel quale più di metà dei corridori sono costretti a rallentare o a mettere il piede a terra all’ingresso del ripido tratto di fuoristrada. Questo provoca una frattura nel gruppo, dove restano una trentina di corridori, tra cui Jonas Vingegaard e buona parte della Visma | Lease a Bike, che alzano il ritmo, Remco Evenepoel (Soudal-QuickStep), Tadej Pogacar e un paio di compagni di squadra dell’UAE Team Emirates, oltre a Giulio Ciccone (Lidl-Trek) e al campione del mondo Mathieu Van Der Poel (Alpecin-Deceuninck), mentre restano attardati Primoz Roglic (Red Bull-Bora-hansgrohe) e Juan Ayuso (UAE Team Emirates).
Il gruppo Maglia Gialla va a riassorbire il drappello Mohoric e riprende anche De Lie, staccatosi dai primi inseguitori; questi ultimi escono dal settore di sterrato e scollinano il GPM con 1’30” di ritardo dai battistrada e solo 20″ di margine sul primo troncone del gruppo, che a sua volta scollina con 26″ di vantaggio sul gruppo Roglic. Lo sloveno è supportato da Bob Jungels e Matteo Sobrero, mentre davanti la Visma | Lease a Bike insiste nella sua azione. Quando arrivano anche Gianni Moscon (Soudal Quick-Step) e Ben Turner (Ineos Grenadiers) a dare una mano, la formazione tedesca capisce che c’è un concreto pericolo e fa lo sforzo finale per andare a chiudere con lo stesso Roglic.
A quel punto il ritmo comunque non cala, segnando così l’imminente fine dell’azione dei contrattaccanti. Si arriva dunque al settore 12, con la UAE Team Emirates che lo affronta a spron battuto, alzando notevolmente l’andatura. Vittima di una foratura, Jonas Vingegaard viene subito aiutato da Jan Tratnik che gli cede la sua bici, riuscendo così a non perdere contatto con il gruppo, nel quale risale grazie al supporto dei compagni. I primi scatti fra i big, con il gruppo ormai rimontato a 40 secondi dai battistrada, arrivano a 90 chilometri dalla conclusione, quando Tadej Pogacar (UAE Team Emirates) si muove a sorpresa, subito seguito da Remco Evenepoel (Soudal Quick-Step), nonché da Christophe Laporte e Matteo Jorgenson (Visma|Lease a Bike). Vedendo che Vingegaard non ha seguito, il francese tuttavia si rialza per mettersi in testa al gruppo a tirare, aiutato da Michał Kwiatkowski (INEOS Grenadiers).
L’azione viene così ripresa, permettendo così ai battistrada di tornare a guadagnare terreno dopo essersi ritrovati ad appena trenta secondi. Nuovi sterrati arrivano tuttavia sotto le ruote del gruppo e il ritmo torna ad impennarsi, stavolta grazie a Wout Van Aert (Visma|Lease a Bike), ma nel tratto più duro, complice anche una pendenza importante, è Evenepoel a piazzare un attacco deciso a poco meno di 80 chilometri dalla conclusione.
Pogacar inizialmente lascia fare, ma quando capisce che la Visma non vuole rientrare si muove in prima persona. Vingegaard non gli molla la ruota e lo segue, rientrando su Evenepoel a 75 chilometri dalla conclusione. Il belga prova subito a chiedere collaborazione, ma Vingegaard chiarisce immediatamente che non darà un cambio. Pogacar invece è pronto a proseguire e i tre non ci mettono niente a rientrare sulla testa della corsa.
Sorpresi, i fuggitivi non possono far altro che subire la rimonta dei primi tre della generale, ma si capisce presto che la loro azione, che comunque gli ha consentito di guadagnare trenta secondi sul gruppo tirato da Jai Hindley, ultimo uomo al servizio di Roglic, non ha futuro. Ognuno a tempo suo, gli attaccanti della prima ora capiscono quindi che possono ripartire e al comando si forma un quintetto composto da Pidcock, Stuyven, Healy, Gee e Lutsenko, che saranno raggiunte nel settore successivo da Aranburu, Romo e Turgis, mentre Zingle e Van Gils perdono l’attimo, finendo così per essere successivamente ripresi dal gruppo, nuovamente condotto dagli Ineos Grenadiers.
Il settore otto vede Remco Evenepoel vittima di un problema meccanico, dovendo così ripartire dall’ultima posizione. Il belga comunque non si scompone e rimonta tutti, riposizionandosi nelle prime posizioni di un gruppo che entra nei 50 chilometri finali, quelli relativamente più semplici, nuovamente con la Visma|Lease a Bike a controllare, ma senza forzare. Michael Matthews (Team Jayco-AlUla) capisce che c’è possibilità per giocarsi la tappa, visto il gap di poco superiore al minuto dalla testa della corsa, e apre a una nuova serie di scatti.
A raggiungerlo sono David Gaudu (Groupama-FDJ), Mathieu Van Der Poel (Alpecin-Deceuninck), Rui Costa (EF Education EasyPost), Jakob Fuglsang (Israel Premier Tech), Biniam Girmay (Intermarché Wanty) e Rasmus Tiller (Uno-X Mobility), ma la presenza di due compagni di squadra di uomini al comando, nonché di due corridori veloci, rende difficile trovare una collaborazione proficua. Malgrado alcuni momenti in cui questi uomini si riavvicineranno, fino a trenta secondi dalla vetta, infatti, il loro tentativo si rivelerà un fallimento, non riuscendo a rimontare gli uomini al comando, che proseguono invece con una buona intesa sostanzialmente fino ai dieci chilometri finali, quando iniziano gli scatti per la vittoria.
A centrare l’azione più pericolosa, dopo che Healy, Gee e Lutsenko provano le loro mosse, è Stuyven, che riesce a guadagnare fino a 15 secondi nei chilometri finali, ma una sparata di Lutsenko ne uccide le speranze entrando nell’ultimo chilometro. A quel punto è una lotta a chi trova spazio e attimo; un gioco al quale è Anthony Turgis a primeggiare, trionfando allo sprint su Pidcock e Gee. Distanziati 1’17” i primi inseguitori, mentre il gruppo arriverà dopo 1’48”.
Non è stato tuttavia tutto tranquillo nel finale per gli uomini di classifica perché Tadej Pogacar, soprattutto, ma anche Remco Evenepoel, hanno nuovamente provato ad allungare approfittando degli ultimi tratti di sterrato. Purtroppo per loro, grande sorveglianza da parte della Visma | Lease a Bike, che soprattutto con Laporte e Jorgenson ha saputo tenere sempre in corsa Vingegaard, capace a sua volta di finalizzare il lavoro dei compagni per restare a contatto nei momenti cruciali, anche se in un paio di occasione lo hanno dovuto aspettare. Il risultato finale è tuttavia un pareggio che probabilmente fa sorridere più il danese che i suoi avversari.
Risultato Tappa 9 Tour de France 2024
Classifiche Tour de France 2024
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