Tour de France 2020, Soren Kragh Andersen conquista Lione! 3° Simone Consonni
Stoccata di Soren Kragh Andersen al Tour de France 2020. Il portacolori della Sunweb finalizza il gran lavoro della squadra nel finale, piazzando l’attacco giusto a tre chilometri dalla conclusione. Il danese trionfa così in solitaria, beffando il gruppo regolato da Luka Mezgec (Mitchelton-Scott) su Simone Consonni (Cofidis), mentre solo quarto è arrivato Peter Sagan, dopo un grande lavoro suo e della Bora – hansgrohe. Tra i dieci anche Matteo Trentin (CCC) e Sonny Colbrelli (Bahrain-McLaren), rispettivamente settimo e nono. Invariata la classifica generale, con Primoz Roglic (Jumbo-Visma) che conserva la Maglia Gialla davanti a Tadej Pogacar (UAE Team Emirates) ed Egan Bernal (Ineos Grenadiers).
La giornata è per fuggitivi, lo sanno tutti e la maggior parte delle squadre vuole mettere un uomo nella fuga di giornata. Non appena il direttore di corsa ad interim sventola la bandiera, i primi corridori si lanciano nel loro tentativo, per un inizio di corsa subito molto frenetico. Dopo una prima serie di scatti è Cees Bol (Sunweb) a guadagnare qualche secondo di vantaggio, raggiunto poco dopo da Edward Theuns (Trek-Segafredo). Alle loro spalle si susseguono gli attacchi, che si annullano a vicenda, almeno finché non è Stefan Kung (Groupama-FDJ) a provarci.
Lo svizzero riesce così a portarsi in testa dopo dieci chilometri di corsa, mentre alle loro spalle la Bora – hansgrohe scoraggia i nuovi tentativi concedendo 35 secondi agli attaccanti. Unico nuovo allungo che sortisce effetto è quello di Casper Pedersen (Sunweb), che riesce ad avvicinarsi ai primi. A quel punto Bol decide di rialzarsi per attendere il compagno, nello stupore generale. In primis quello di Kung e Theuns che si guardano perplessi, rallentando a loro volta per attendere i due. Un ricongiungimento che tuttavia non avverrà mai, visto che Bol e Pedersen rallentano vistosamente, chiacchierando in attesa di un gruppo che a sua volta ha rallentato.
A quel punto Kung e Theuns decidono di partire da soli, con un vantaggio di 3’40” che si è praticamente formato da solo ai piedi del primo GPM di giornata, che anticipa di poco il traguardo volante. È lì che dal gruppo parte l’attacco di Peter Sagan e Maximilian Schachmann (Bora-hansgrohe), che allungano staccando Sam Bennett (Deceuninck-QuickStep) e Matteo Trentin (CCC), incapaci di seguire il loro forcing. Sagan guadagna così qualche punto in ottica Maglia Verde, per la quale conferma di non essersi arreso, ma dopo il traguardo intermedio ovviamente si rialza facendosi riassorbire dal gruppo tirato dalla Deceuninck-Quickstep.
Il duo di testa a questo punto inizia a guadagnare, con il vantaggio che sale fino a 5’40”, ma sulle prime rampe del Col du Beal, seconda salita di giornata, si porta in testa al plotone la Bora-hansgrohe, che imprime un ritmo che fa male a molti velocisti, compreso Bennett, e fa calare il vantaggio di Kung e Theuns di un paio di minuti. Poco prima dello scollinamento, lo svizzero saluta il belga e passa per primo al GPM, mentre nella discesa successiva Theuns si rialza e si fa riassorbire dal gruppo, che continua a rosicchiare terreno a Kung, mentre il gruppetto con Sam Bennett si trova a circa un minuto dal plotone.
Nella salita successiva, la situazione non cambia, anche se ormai il vantaggio del solitario attaccante è sceso sotto il minuto, mentre il gruppo Maglia Verde perde ulteriore terreno. Ai -80 dal traguardo, Kung decide infine di rialzarsi e di farsi riprendere dal plotone e, poco dopo, anche la Deceuninck-Quickstep si arrende e abbandona ogni tentativo di rientrare sulla testa della corsa, dove rimangono circa una novantina di corridori. Nei chilometri successivi non accade molto, con il gruppo che procede a buona andatura verso Lione.
Il plotone arriva così compatto ai -11 dall’arrivo, dove inizia la penultima asperità di giornata, il Col de la Duchere, e dove subito tenta un attacco Tiesj Benoot (Sunweb). Il gruppo non reagisce, quindi è Valentin Madouas (Groupama-FDJ) a provarci da solo, con Lennard Kamna (Bora-hansgrohe) che si impegna per chiudere mentre il battistrada raggiunge un vantaggio di una dozzina di secondi. Il penultimo GPM di giornata si conclude con il tedesco che annulla l’azione del francese, andando poi a riprendere anche Benoot in vista dell’ultimo strappo. A quel punto è proprio lui a scattare, affrontando le prime rampe con una manciata di secondi. Primo a reagire, non appena la strada sale, è Thomas De Gendt (Lotto Soudal), al quale dopo pochi istanti risponde anche Julian Alaphilippe (Deceuninck-QuickStep). Allo scatto del francese tenta di accodarsi Egan Bernal (Ineos Grenadiers), provocando ovviamente la reazione del gruppo.
Il colombiano non riesce a fare la differenza, ma il gruppo prosegue il suo slancio grazie a Peter Sagan (Bora-hansgrohe), che accelera per riportarsi sui primi, ai quali si è aggregato anche David Gaudu (Groupama-FDJ) formando un quartetto interessante. Una volta ripresi questi attaccanti, lo slovacco risponde prontamente anche all’accelerazione di Marc Hirschi (Sunweb), portandosi appresso Greg Van Avermaet (CCC Team), ma stavolta è Tom Dumoulin (Jumbo-Visma) ad annullare questa azione. In quell’istante è pronto a scattare Soren Kragh Andersen (Sunweb), con Sagan che stavolta non risponde. Non lo fa nessun’altro e subito il danese accumula un piccolo tesoretto che risulta incolmabile visto che al traguardo mancano ormai appena tre chilometri. Il corridore scandinavo conquista così in solitaria la tappa mentre in gruppo Luka Mezgec (Mitchelton-Scott) vince la volata dei battuti davanti a Simone Consonni (Cofidis) e uno stremato Sagan, generoso tanto quanto inconcludente oggi.
Risultati 14ª Tappa Tour de France 2020
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