E3 Saxo Classic 2023, Wout van Aert si regala il bis battendo Mathieu van der Poel e Tadej Pogacar – Decimo Filippo Ganna

Wout van Aert vince una spettacolare E3 Saxo Classic 2023. Il corridore della Jumbo-Visma si è imposto in uno sprint a tre sul tragurdo di Harelbeke, anticipando nell’ordine Mathieu van der Poel e Tadej Pogacar, che si sono quindi dovuti accontentare rispettivamente della seconda e della terza piazza. I tre, che hanno cominciato a dare spettacolo già a 80 chilometri dalla conclusione con un attacco del neerlandese, erano rimasti da soli già a circa 40 chilometri dalla conclusione, con gli attacchi di Pogacar sul Paterberg e sul Vecchio Kwaremont, lasciando al resto del gruppo la possibilità di lottare solo per il quarto posto, andato a Matteo Jorgenson, bravo ad andare via nel finale da un quartetto di inseguitori dopo essere stato in precedenza in avanscoperta. Chiude invece decimo Filippo Ganna (Ineos Grenadiers), sorpreso troppo indietro nel momento in cui la corsa è esplosa, trovandosi così ad inseguire.

Il video dell’arrivo

Il racconto della corsa

Diversi corridori provano ad avvantaggiarsi nei primi chilometri di gara, ma un primo tentativo di sette corridori viene neutralizzato dopo aver percorso 9 chilometri. Poco dopo, a provarci è in solitaria Guillaume Van Keirsbulck (Bingoal WB), ma anche il suo tentativo viene velocemente annullato; in contropiede partono quindi Thomas Bonnet (TotalEnergies) e Mathias Norsgaard (Movistar), che riescono a guadagnare una ventina di secondi sul gruppo affrontando il primo muro di giornata, il Katteberg. Da dietro, altri tre uomini evadono dal plotone e, dopo un breve inseguimento, si portano sulla testa della corsa: si tratta di Mathis Le Berre (Arkea-Samsic), Martin Urianstad (Uno-X Pro Cycling Team) e Kelland O’Brien (Team Jayco AlUla).

Dopo aver affrontato i primi tratti di pavé e aver percorso 45 chilometri, i cinque battistrada viaggiano con più di due minuti di vantaggio sul gruppo, tirato dalla Jumbo-Visma. Poco dopo arriva anche la UAE Team Emirates, con il distacco che arriverà così appena a supeare i tre minuti, con un picco di 3’23” dopo 75 chilometri di corsa. Quando si comincia ad arrivare ai primi muri in gruppo aumenta infatti il nervosismo e la lotta per le posizioni inevitabilmente alza il ritmo. Il vantaggio dei cinque fuggitivi si è quindi ridotto rapidamente e negli ultimi 100 chilometri avevano meno di due minuti di vantaggio sul gruppo.

Un crollo verticale che prosegue sino a 80 chilometri dall’arrivo, quando sul Taienberg restano oramai appena una ventina di secondi agli attaccanti, ai quali nel frattempo si è unito Dries De Bondt (Alpecin-Deceuninck), partito in contropiede. L’azione dell’ex campione belga si propone come base di appoggio all’attacco imminente di Mathieu Van Der Poel (Alpecin-Deceunnck), che inizialmente reagisce ad un primo movimento di Julian Alaphilippe (Soudal – QuickStep), ma che poi parte con decisione una volta iniziata la salita. Wout Van Aert (Jumbo-Visma) non lo molla e i due si riportano rapidamente sui battistrada, con Kelland O’Brien unico a riuscire a restare con loro, prima che anche Bonnet riesca a riprenderli subito dopo lo strappo.

Rimasto sorpreso al momento dello scatto, Tadej Pogacar (UAE Team Emirates) esce in contropiede conducendo un inseguimento che lo vede portarsi appresso Mads Pedersen (Trek-Segafredo), Kasper Asgreen (Soudal-QuickStep), Sep Vanmarcke (Israel-Premier Tech) e Christophe Laporte (Jumbo-Visma) e poi molti altri. Davanti capiscono che non è il momento di insistere e si fanno riprendere da un gruppetto di una ventina di unità, tra i quali molti dei favoriti anche se all’appello mancano Biniam Girmay (Intermarché-Circus-Wanty), Filippo Ganna (Ineos Grenadiers) e Valentin Madouas (Groupama-FDJ).

Dopo uno scatto di Tadej Poagcar e Soren Kragh Andersen presto contenuto dagli altri, è Matteo Jorgenson (Movistar) a provare ad anticipare. L’americano non fa paura e viene lasciato andare, almeno finché non è Kasper Asgreen (Soudal-QuickStep) a muoversi, frazionando il gruppetto. L’azione successiva è di Kragh Andersen, che crea ulteriore selezione, dando il là ad una girandola di scatti che vede attivi anche Christophe Laporte (Jumbo-Visma), Ivan Garcia Cortina (Movistar), Krists Neilands (Israel-Premier Tech) e Ben Turner (Ineos Grenadiers), ma nessuno fa ancora la differenza, così come Benoit Cosnefroy (Ag2r Citroën) e Pascal Eenkhoorn (Lotto Dstny).

Dopo un altro scatto di Van Der Poel al quale rispondono prontamente Van Aert e Pogacar, stavolta un terzetto riesce ad evadere. A comprolo sono Van Hooydonck, Kragh Andersen e Matej Mohoric (Bahrain-Victorious), ma non restano a lungo in tre. Sullo Stationsberg Mathieu Van Der Poel conferma l’ottima gamba con uno scatto secco che vede i soli Pogacar e Van Aert seguirlo. Davanti sono dunque ora in sei corridori, tra cui due corridori dell’Alpecin-Deceuninck e della Jumbo-Visma e due sloveni.

La collaborazione è ottima e dietro non riescono a reagire, tanto che si capisce presto che sarà uno di questi attaccanti a giocarsi la vittoria. Ovviamente, sono i tre fenomeni a prendersi la scena con Pogacar che attacca sul Paterberg e sul Vecchio Quaremont, ogni volta con la pronta reazione di Mathieu Van Der Poel. In entrambe le occasioni più complicato il rientro di Van Aert, che tuttavia non molla e resta sempre con gli altri due, chiudendo successivamente nelle prime rampe della discesa nel primo caso, riuscendo invece a tenere duro, complice la caduta di una moto, nel secondo.

Mentre dietro i tre ex compagni di avventura venivano prima raggiunti da Filippo Ganna (Ineos Grenadiers), Stefan Kung, Valentin Madouas (Groupama-FDJ), Ivan Garcia Cortina, Matteo Jorgenson (Movistar) e Krists Neilands (Israel – Premier Tech), i tre uomini di testa fanno progressivamente il vuoto alle loro spalle involandosi nei 38 chilometri finali, tanto da riuscire ad avere un vantaggio massimo che sfiora i 90 secondi al suo apice, a 19 chilometri dal traguardo, subito dopo aver concluso l’ultimo muro, il Tiegemberg.

Consapevoli che ormai la vittoria è loro, da quel momento, cambia l’intensità dei cambi, seppur ancora molto regolari sino a tre chilometri dalla conclusione, quando il tatticismo inizia a farla da padrone. Sapendosi battuto allo sprint, Pogacar prova un paio di scatti, ma non ha fortuna, venendo rintuzzato prontamente da Van Aert, prima, e Van der Poel, poi. A quel punto saltano anche gli accordi, con ovviamente tutti che guardano il belga, considerato il più veloce in volata. Il campione uscente dal canto suo sfrutta al meglio questo aspetto, correndo sulla difensiva e lasciando che siano gli altri a gestire il finale.

Alla fine è una volata quasi senza storia quella che consegna il bis a Wout Van Aert. Van Der Poel infatti ci prova, ma è costretto a sedersi sui pedali mentre il rivale ne ha ancora prima di poter cacciare un urlo liberatorio. Chiude ovviamente il podio Pogacar, mentre dietro di loro la Movistar fa valere la sua superiorità numerica fra gli inseguitori prendendosi il meglio possibile, ovvero quarto posto con Jorgenson e quinto con Garcia Cortina. Ganna conclude invece decimo, un risultato comunque discreto nella sua prima vera prova da capitano al Nord, che sicuramente sarebbe potuto essere migliore con un pizzico di esperienza in più per farsi trovare pronto nei momenti chiave.

Risultato E3 Saxo-Classic 2023

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