Presentazione squadre 2019, Astana
La Astana Pro Team si conferma una squadra fortemente specializzata nelle corse a tappe. Anche il 2019 non fa eccezione per la formazione kazaka, che dopo aver perso Michael Valgren, l’unico in grado di ottenere successi in classiche rilevanti nella scorsa stagione, sembra intenzionata a concentrare le proprie energie soprattutto sulle competizioni più lunghe. I risultati non possono darle torto sulla decisione, con i podi conquistati a Giro d’Italia e Vuelta a España e le vittorie di tappa al Tour de France. I nuovi innesti sembrano guardare in questa direzione anche per il futuro, segno che il team kazako è intenzionato a tornare a vincere un Grand Tour, come non è più riuscito a fare dopo la Vuelta 2015 con Fabio Aru. In ogni caso, il roster può provare a essere competitivo anche su altri terreni.
GLI UOMINI PIU ATTESI
La stella della squadra è senza ombra di dubbio Miguel Angel Lopez. Il colombiano ha concluso in terza posizione sia il Giro d’Italia, in cui ha conquistato anche la maglia bianca di miglior giovane, sia la Vuelta a España, e il suo calendario di quest’anno dovrebbe seguire questo percorso. La Corsa Rosa si addice molto di più alle sue caratteristiche rispetto al 2018, con diverse montagne sopra i 2000 metri. Nel finale della scorsa stagione ha poi dimostrato di poter essere competitivo nelle classiche più impegnative, con il secondo posto alla Milano Torino che può inserirlo tra i corridori da tenere d’occhio per le Ardenne e il Lombardia. Nelle corse da una settimana con qualche salita e pochi chilometri a cronometro è sicuramente uno dei favoriti, come dimostrato a Tour of The Alps e Vuelta a Burgos. Scalatore puro, il suo scatto può lasciare sul posto anche i rivali migliori del mondo. Ha la (meritata) fiducia della squadra, e quest’anno può diventare definitivamente un grande del panorama ciclistico.
Il roster di quest’anno si è arricchito con la presenza di Ion e Gorka Izagirre. I fratelli iberici avranno il compito di mettersi in mostra nelle corse da una settimana, dove più volte in carriera hanno ottenuto piazzamenti. Nei Grand Tour realisticamente si metteranno poi al servizio dei capitani, facendo valere le loro qualità in pianura, in salita e a cronometro, con la possibilità di un buon piazzamento da comprimari. Il leader del Tour de France sarà Jakob Fuglsang, che oltre alla Grande Boucle ha le carte in regola per essere pericoloso sulle Ardenne e in competizioni come il Giro del Delfinato, da lui vinto nel 2017. Il danese ha la fiducia di Vinokourov e può contare sulla sua costanza di rendimento, che più di una volta gli ha permesso di piazzarsi bene e togliersi soddisfazioni.
La formazione comprende una serie di grandi cacciatori di tappe e scalatori. Il più efficace è sicuramente Luis Leon Sanchez, sempre all’attacco anche nella scorsa stagione e ormai una certezza nelle fughe di giornata. Segue l’esempio del connazionale Omar Fraile, vincitore di una tappa al Tour de France. Entrambi, così come Pello Bilbao, sono poi validissimi gregari in salita, in appoggio ai capitani. Il blocco in salita può contare anche su corridori di qualità come Davide Villella e Jan Hirt. Avrà soprattutto compiti di gregariato anche Alexey Lutsenko, che quando ha la chance di mettersi in mostra difficilmente rimane nascosto. Il kazako è un ottimo finisseur, e su salite brevi sa essere molto competitivo anche contro i migliori al mondo, con le classiche nel mirino.
Per queste, il nome più interessante è senza dubbio Magnus Cort Nielsen. Il danese ha dimostrato una buona crescita nel 2018, riuscendo a mettersi in mostra più in fuga nelle corse a tappe che in volata o nelle classiche, terreni che sulla carta dovrebbero essere i suoi punti di forza. Il 2019 servirà a far capire a lui e a noi in cosa vuole specializzarsi, per evitare il rischio di essere buono su ogni percorso e ottimo in nessuno. Per le classiche potrà contare sul canadese Hugo Houle e sul nuovo acquisto Manuele Boaro: l’azzurro metterà a disposizione la sua esperienza per aiutare i capitani su più terreni.
LE GIOVANI PROMESSE
Oltre alla stella della squadra Lopez, altri due corridori classe ’94 meritano attenzione nel roster dell’Astana: si tratta di Davide Ballerini e Merhawi Kudus. Il canturino ha dimostrato nel finale del 2018 di non essere soltanto un gregario e di saper ricoprire il ruolo di capitano con eccellenti risultati. Nelle classiche mosse ma non troppo dure il lombardo cercherà il definitivo salto di qualità, con la speranza di sapersi mettere in mostra anche nelle competizioni World Tour. In una squadra non eccessivamente competitiva in questo tipo di percorsi avrà ampi spazi di manovra.
L’eritreo dal canto suo vuole completare la propria crescita dopo un buon settimo posto (da protagonista) nella generale della Vuelta a Burgos e un sesto posto di tappa alla Vuelta a España. Nelle corse da una settimana, soprattutto in quelle non classificate come World Tour, potrebbe trovare la sua dimensione, per poi magari cercare qualche fuga quando l’occasione sarà propizia.
Torna tra i professionisti Rodrigo Contreras, grande speranza che si è un po’ persa per strada. Il colombiano può essere il colpo a sorpresa di questo roster, in una squadra in cui avrà un proprio connazionale come modello da seguire e imitare per carattere, dedizione e impegno. Da notare comunque come la formazione kazaka non conceda molto spazio ai giovani: oltre ai quattro citati (di cui il più giovane è un classe ’95), le uniche potenziali “maglie bianche” sono i due neoprofessionisti Jonas Gregaard e Yuriy Stalnov.
LA SQUADRA
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