Giro d’Italia 2024, Tadej Pogacar: “Non mi aspettavo di guadagnare così tanto. Abbiamo un bel margine, ma Roma è ancora lontana”

Tadej Pogacar conquista la prima crono del Giro d’Italia 2024 e mette sempre più le mani sulla Maglia Rosa. Già leader con un buon vantaggio sin dalle prime due giornate di gara, il leader della UAE Team Emirates domina la scena nella cronometro, superando nel finale Filippo Ganna e andando ad infliggere distacchi pesanti a tutti gli uomini di classifica. Se Antonio Tiberi (Bahrain-Victorious) limita i danni sotto i due minuti, facendo registrare un tempo di 1’21” superiore, così come Luke Plapp (Team Jayco – AlUla) e Daniel Martinez (Bora-hansgrohe), tuttavia molto vicini alla soglia dei 120 secondi, che invece è precisamente il gap di Geraint Thomas (Ineos Grenadiers), ormai il margine in classifica generale è un piccolo abisso, con Pogacar che comanda il Giro con un margine di 2’36” su Martinez e 2’46” su Thomas.

Una prestazione a cronometro che scaccia anche alcuni piccoli demoni che lo sloveno non aveva dimenticato dallo scorso anno: “Finalmente mi son sentito meglio in bici – commenta dopo il traguardo – Questa era la mia prima crono dai mondiali e sentivo di avere una buona posizione. Mi sono preparato molto per questo, dopo molti alti e bassi a cronometro lo scorso anno, ma oggi mi sono sentito bene e sono molto felice. Sono partito abbastanza tranquillo, per abituarmi alla bici, quindi mi sono gestito fino alla salita e da lì ho dato tutto”.

L’ultima volta che avevo fatto una crono così lunga fu un disastro e ho cominciato quasi ad odiare le cronometro – aggiunge – Quindi sono felicissimo di essermi saputo gestire oggi, senza sentire troppa fatica nel corso della tappa e sentire buone sensazioni poi nel finale. Non ero preoccupato, ma sapevo che dovevo trovare il mio ritmo. Ho lavorato molto questo inverno proprio per questo, sopra e fuori la bici. Sono felice di aver trovato il mio ritmo, senza esagerare inizialmente e arrivare in salita con buona velocità, ma ancora abbastanza forze per spingere a tutta”.

Partito senza pensare troppo agli altri, ma più che altro con una sfida personale, il fenomeno sloveno spiega che durante la corsa “non era sicuro dei distacchi”, che aveva ricevuto solo velocemente via radio e con una ricezione non ottimale, ma che comunque era maggiormente “concentrato su me stesso”, consapevole “che la salita era più adatta a me che a lui (Ganna, ndr), quindi sapevo di avere un vantaggio con queste pendenze”.

Non nasconde comunque la sorpresa per il risultato rispetto ai rivali, in particolare Geraint Thomas: “Non mi aspettavo di guadagnare così tanto, al primo intermedio sapevo di avere solo otto secondi di margine su di lui, pensavo avrebbe fatto un tempo vicino al mio. Nel finale poi si è trattato di quanto avevi risparmiato prima e io sono riuscito a spingere molto in quei sei chilometri, gestendomi molto in precedenza. Sapevo che si poteva perdere molto nel finale”.

Inevitabile ora volgere lo sguardo alla tappa di domani, con l’arrivo a Prati di Tivo che lo ha visto trionfare a marzo, in occasione della Tirreno – Adriatico. Quel giorno fece registrare il record di scalata, poi battuto da Alexey Lutsenko al Giro d’Abruzzo. Riprendersi il tempo di scalata non sarà chiaramente un obiettivo, con lo sloveno che apre anche ad una giornata più tranquilla da parte sua, forte ovviamente anche del bel vantaggio già accumulato. “Quando guardi al Giro, quella di domani è solo una tappa normale, niente di speciale (sorride, ndr). Andremo forte, ma regolare, poi vediamo come va la corsa. Al Giro d’Abruzzo invece i ragazzi sono andati fortissimo, come Lutsenko che poi ha vinto, mentre anche alla Tirreno questa era la tappa regina, ma qui sarà diverso”.

Il margine accumulato permette chiaramente di stare tranquillo e di gestire la situazione, facendo forse violenza alla sua natura, ma sposandosi chiaramente bene con l’obiettivo doppietta con il Tour de France: “Abbiamo un bel margine ora, ma per arrivare a Roma c’è ancora tanta strada da fare. Le tappe più dure devono ancora arrivare, quindi dobbiamo restare concentrati, ricordarci che può succedere di tutto. Penso che possiamo essere fiduciosi, mantenendo questo vantaggio. Poi vediamo, giorno per giorno, come la corsa si sviluppa”.

Sembra dunque essere in qualche modo cominciata la modalità gestione: “Non so quale sarà il nostro piano ora. Vediamo come ci sentiamo in squadra, come si muoveranno gli altri. Ne parliamo magari stasera a cena… Abbiamo un buon margine, ma ci sono ancora tante tappe e qualcuno potrebbe provare da lontano. Come squadra dobbiamo restare concentrati, valutare tappa per tappa come muoversi, in quali possiamo permetterci di perdere qualcosa e in quali altri possiamo cercare di guadagnare di nuovo“.

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