Giro d’Italia 2023, la Soudal-QuickStep lascia solo Remco Evenepoel in salita: “Una giornata no può capitare”

Arrivano le prime vere salita al Giro d’Italia 2023 e arrivano anche i primi problemi per Remco Evenepoel. Se il campione del mondo aveva detto apertamente di essere disposto a cedere la Maglia Rosa, passata sulle spalle di Andreas Leknessund (DSM) che si è giocato la vittoria di tappa con Aurelien Paret-Peintre (Ag2r Citröen), in molti hanno notato che sull’ultima difficoltà di giornata nessuno dei suoi compagni della Soudal – QuickStep era al suo fianco. Ieri l’intento era proprio quello di concedere un po’ di margine ai fuggitivi e quindi questo non ha rappresentato un grosso problema, ma alla lunga, con le tante montagne previste, questo potrebbe diventare una difficoltà in più per il belga.

Nel dopo tappa, comunque, sia il corridore che i direttori sportivi hanno ostentato tranquillità davanti ai microfoni, ma è chiaro che dentro di loro qualche preoccupazioni in più c’è: “Abbiamo speso un sacco di energie nella prima parte della corsa – ha dichiarato il direttore sportivo Klaas Lodewyck CyclingNews Alla fine abbiamo visto che Remco stava bene, quindi abbiamo chiesto agli altri corridori di salire con calma“.

Anche Remco Evenepoel è apparso tutto sommato tranquillo: “Non c’è nulla di cui preoccuparsi adesso, aver perso la Maglia non è così grave. La situazione è ideale perché siamo dietro di solo una ventina di secondi e siamo ancora secondi in classifica generale: quindi l’ammiraglia ha ancora un posto vicino alla cosa del gruppo (l’ordine delle ammiraglie è stabilito sulla base della classifica generale, ndr): è perfetto”.

“La squadra ha sofferto molto nella prima ora – ha aggiunto il classe 2000 – Sapevamo che sarebbe stata una tappa con tanti attacchi all’inizio per cercare di entrare nelle fuga da lontano quindi è stata molto complicata fin dall’inizio. Personalmente ho provato a economizzare le energie nel finale”.

È apparso un po’ meno sereno, invece, il corridore Louis Vervaeke: “Credo che alcuni dei nostri scalatori non abbiano avuto la loro miglior giornata e questo ha complicato un po’ le cose. Credo che avrei avuto le gambe per rimanere con il gruppo se non avessi dovuto tirare prima in piano. Non era lo scenario ideale, ma neanche motivo di panico“.

A proposito di direttori sportivi, neanche Davide Bramati, intervistato al Processo alla Tappa, è parso troppo agitato: “È stata un grande partenza: avete visto che la fuga è andata via solo in discesa dopo più di 80 chilometri. Non volevamo lasciare andare un grosso gruppo perché dovevamo comunque fare il nostro ritmo. Adesso vediamo giorno dopo giorno cosa succede: sento parlare di Ineos Grenadiers e Jumbo Visma e siamo consapevoli della loro forza. Non abbiamo mai detto di aver vinto il Giro al primo giorno […] Adesso non toccherà a noi controllare la corsa. Ci aspettano tappe importanti , già domani (oggi, ndr), con il tempo inclemente, poi Napoli, il Gran Sasso e Fossombrone. Dopo queste tappe tireremo le somme”.

A proposito di Davide Ballerini, tra i primi a staccarsi, invece ha detto: “Una giornata no può capitare a tutti: oggi è successo a lui domani può succedere agli altri. Tutto sotto controllo. L’importante era prendere la salita davanti. La Ineos ha fatto il ritmo fino alla fine. Sicuramente succederà così anche nei prossimi giorni e noi vedremo”.

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