Giro d’Italia 2022, Vincenzo Nibali: “Tappa durissima, cercavo la vittoria ma sapevo che era difficile. Sono soddisfatto”

Vincenzo Nibali tra i grandi protagonisti della quattordicesima frazione del Giro d’Italia 2022. Il corridore dell’Astana Qazaqstan è stato infatti uno dei migliori tra i big nella spettacolare tappa di Torino, conquistata da Simon Yates (Team BikeExchange-Jayco) grazie a un attacco nei chilometri finali. Tra i più brillanti sulle varie salite di giornata, il siciliano ha provato anche ad attaccare in un paio di occasioni, non riuscendo però a staccare lo scalatore britannico, Richard Carapaz (Ineos Grenadier) e Jai Hindley (Bora-hansgrohe) ma mettendo comunque in mostra una buona gamba. Alla fine, per il 37enne è arrivato un quarto posto, grazie al quale è riuscito a risalire in ottava posizione in classifica generale.

È stata una giornata molto dura perché il ritmo imposto dalla Bora è stato veramente molto alto e la giornata è stata caldissima – ha esordito Nibali ai microfoni Rai subito dopo il traguardo – Era difficile alimentarsi su un circuito nervoso come questo perché il ritmo era alto sia in salita che in discesa, quindi si è rivelata una tappa davvero durissima“.

Anche se non è arrivata la vittoria, lo Squalo dello Stretto si è detto comunque contento della sua prestazione: “Sono soddisfatto, cercavo la vittoria di tappa però sapevo che era anche un po’ difficile, ero controllato a vista perché, anche se ho preso un po’ di minuti sull’Etna, sono sempre considerato pericoloso. Quindi è difficile sganciarsi dal gruppetto dei migliori, sei sempre tenuto a vista, ed è normale e giusto che sia così”.

Infine, il 37enne non ha mancato di ringraziare il pubblico per le grandi manifestazioni d’affetto ricevute negli scorsi giorni, in particolare da quando ha annunciato che questo sarà il suo ultimo Giro: “Dall’inizio di questo Giro fino a oggi il pubblico è stato veramente eccezionale per me. È chiaro che vorrei regalare un successo a tutto questo pubblico, che fino ad oggi mi è sempre stato vicino. A volte ci vorrebbe un mese solo da dedicare a loro per ringraziarli, però purtroppo al Giro siamo sempre un po’ sotto stress e non è mai facile essere disponibili. Ci sarà tempo anche dopo”.

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