Giro d’Italia 2018, Top/Flop del Giorno

La nostra rubrica che, tra il serio ed il faceto, traccia il bilancio della giornata appena conclusasi al Giro d’Italia 2018.

TOP

Chris Froome (Sky): Non è ancora il corridore che ha vinto quattro Tour, ma i segnali mandati oggi sono più che incoraggianti. Da tempo ripeteva che voleva essere pronto per questa tappa e non ha fallito l’appuntamento che aveva fissato, riuscendo a staccarsi tutti di ruota con un’azione che tutti aspettavano. Ha ancora una settimana di crescita e una cronometro a lui favorevole davanti a sé, l’impresa è molto difficile, ma non impossibile.

Simon Yates (Mitchelton-Scott): Per la prima volta in salita a questo Giro trova qualcuno più forte, ma davvero di poco. Non fa la differenza, soffrendo e spendendosi al massimo sino all’ultimo metro, riuscendo comunque a mettersi tutti alle spalle, soprattutto il rivale più temuto. Il suo vantaggio, considerando che le salite sono ancora molte, comincia ad essere incoraggiante, anche se la corsa è tutt’altro che finita.

Tom Dumoulin (Team Sunweb): In mezzo a un ordine d’arrivo in cui è circondato da corridori di tutt’altro peso e fisico, il campione del mondo a cronometro fa la sua egregia figura. In coda al gruppo dei migliori sin dalle prime rampe della salita, corre praticamente da solo, come se il resto del mondo non esistesse, salendo sempre all’andatura per lui più adatta. Il risultato è assolutamente notevole, limitando i danni e tenendo assolutamente aperto questo Giro.

FLOP

Fabio Aru (UAE Team Emirates): Nel momento in cui gli veniva chiesto il cambio di rotta, il campione italiano mostra che la condizione non c’è. Nei precedenti arrivi in salita il mantra ripetuto era sempre riguardo la preparazione mirata per la terza settimana, ma ormai ci siamo e il vero Fabio Aru no. Potrebbe ancora vincere una tappa, reinventarsi in qualche modo per non naufragare, ma appare ormai inesorabile che il suo Giro non sarà quello della consacrazione sperata.

Thibaut Pinot (Groupama-FDJ): Limita i danni, concludendo insieme a Tom Dumoulin, ma oggi era una giornata in cui doveva attaccare, provare a fare la differenza. Tra gli scalatori non è il più agile, né il più leggero, caratteristiche che paga abbastanza a caro prezzo in una salita durissima, in cui corre solo di rimessa, in costante affanno, lontano dal suo stile garibaldino che volentieri esibisce. Se il podio, suo obiettivo dichiarato, è ancora alla portata, appare ora più a rischio di quanto sembrava stamani.

Richard Carapaz (Movistar): Il suo Giro è già un successo, ma purtroppo aveva abituato tutti benissimo sinora e la débacle odierna si nota. Quinto in partenza, a ridosso dei primi, oggi perde tantissimo terreno, restando comunque nella lotta per un buon piazzamento (che alla vigilia sarebbe stato difficilmente pronosticabile), ma perdendo una maglia bianca che ora riconquistare sarà molto dura visto che sembra, fisiologicamente, in calo.

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