Giro d’Italia 2018, George Bennett laconico: “Ho rotto la catena, 22 secondi non sono pochi”

George Bennett sfortunato nel finale della undicesima tappa del Giro d’Italia 2018. Nell’imprevedibile traguardo di Osimo, tanto temuto per l’imprevedibile arrivo da classica di un giorno, il capitano della LottoNL –  Jumbo è sembrato affaticato, facendo fatica a seguire il ritmo dei migliori, non solo Simon Yates (Mitchelton-Scott), involatosi verso la vittoria, ma anche quello di Thibaut Pinot (Groupama-FDJ) e Domenico Pozzovivo (Bahrain-Merida), perdendo così più secondi di quanto aveva preventivato.

Pochi chilometri sono infatti bastati a far esplodere la corsa e creare divari importanti tra gli uomini di classifica al termine di una tappa corsa “ventre a terra” dai primi chilometri fino all’arrivo. “Siamo andati molto, molto veloci oggi (ieri, ndr) – commenta – È stata più dura di quello che ci aspettavamo, certamente più di quanto io mi aspettassi. È stata una corsa molto tesa”.

Ad aumentare la difficoltà della giornata del 27enne è stato lo sfortunato incidente meccanico occorso alla sua bici. “Ho un avuto un problema meccanico, è stato veramente un brutto momento – racconta – Mi si è inceppata la catena, anzi, l’ho proprio rotta. Ho sperato che arrivasse un’altra bici in fretta. Cose come questa non capitano mai al momento giusto, ma io ero ben posizionato in testa al gruppo quando è successo. Dopo questo, abbiamo dovuto dare tutto quello che avevamo per tornare in gruppo. Ho dovuto consumare molte energie per farlo, perché non avevo più molto da spendere. I ragazzi hanno fatto un buon lavoro per riportarmi nelle prime posizioni del gruppo”.

Sulla salita invece Bennett non è riuscito a tenere il ritmo dei primi, probabilmente anche a causa della fatica che ha dovuto fare per rientrare sul gruppo dopo la rottura della catena, concludendo ad oltre 20 secondi di ritardo dalla Maglia Rosa. “Yates ha attaccato in salita, ho provato a seguirlo, ma sfortunatamente non ci sono riuscito. Dopo di ché, più o meno, mi sono trascinato sulla linea d’arrivo e i 22 secondi persi non sono certamente buona cosa. D’altro canto, non possiamo farci nulla”.

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