Giro d’Italia 2017, Vegni e il premio di miglior discesista: “Non volevamo incentivare rischi, ma dare un dato statistico”

Qualche polemica nella marcia di avvicinamento al Giro d’Italia 2017. L’inserimento del premio di miglior discesista ha destato perplessità tra alcuni corridori, i quali non hanno esitato a far sentire la loro voce, lamentandosi pubblicamente della decisione presa da RCS Sport. Tutto questo ha spinto gli organizzatori a fare marcia indietro e cancellare questa speciale graduatoria. “Dispiace che si sia creata questa polemica, non era nelle nostre intenzioni – commenta Mauro Vegni in un’intervista a GazzettaTV – Volevamo semplicemente dare un nuovo dato oggettivo ai tifosi. Oggi come oggi il ciclismo ha bisogno di elementi per poter essere raccontato e uno di questi è sapere chi va più veloce in discesa. Le differenze vere si fanno più in discesa che in salita, ma non volevamo incentivare il rischio. La nostra volontà è di tutelare e rispettare i corridori e questo resterà sempre, a scapito di ogni classifica e idee”.

Il direttore di RCS Sport resta convinto che “i corridori non avrebbero messo a repentaglio la propria vita per poche lire” ribadendo che si trattava prevalentemente di “un dato statistico”. Una scelta rivelatasi rischiosa, ma ora la questione può considerarsi chiusa. Si preannuncia un Giro d’Italia spettacolare e l’assenza della classifica del miglior discesista non andrà ad alterare lo sviluppo della corsa.

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