#SpazioTalk, Luca Mozzato può ora guardare con serenità al futuro: “L’obiettivo è migliorarsi”

Luca Mozzato si prepara alla prima stagione con la Arkéa – Samsic. Rimasto a piedi dopo la chiusura della B&B Hotels – KTM, l’azzurro è stato tra i primi a trovare subito una nuova squadra per il 2023, raggiungendo un accordo con l’altra formazione bretone, fresca di promozione al WorldTour. Ospite nella puntata di SpazioTalk di questa settimana, il classe 1998 ci ha raccontato il suo punto di vista sulla vicenda B&B, il suo primo approccio con la squadra nuova e i suoi progetti per la prossima stagione. Il primo argomento trattato è stato proprio quello della decisione della firma con la nuova squadra.

Come è nata questa decisione?
Sicuramente è nata dopo la decisione della squadra. Quello è stato il motivo scatenante che mi ha portato a cercare qualcosa di diverso, perché se non fosse successo io ero sotto contratto per i prossimi tre anni e quindi sarei rimasto lì ancora per un po’. Io e Manuel (Quinziato, ndr), che mi dà una mano come procuratore e aveva visto che la situazione non era poi così chiara, abbiamo messo le mani avanti e abbiamo cercato della alternative nell’eventualità che la squadra non partisse. Lui ha cominciato a muoversi e ha sentito le varie opportunità che già avevamo e alla fine abbiamo deciso che questa era la migliore per me.

Però anche il fatto che avete trovato una sistemazione in così poco tempo è una garanzia della fiducia che c’è in gruppo nei tuoi confronti.
Sicuramente, quello che mi ha aiutato maggiormente è stato il fatto che comunque per me l’anno passato è stato un anno positivo, con delle belle prestazioni a delle corse importanti: mi viene in mente la fuga al Fiandre o i piazzamenti del Tour o addirittura anche il finale di stagione. Quindi ero forte di questo e magari anche in gruppo c’era l’idea che fossi un buon corridore. Vedendo l’opportunità mi hanno preso.

A questo punto direi che gli obiettivi per la stagione possono essere confermarsi, se non migliorarsi ulteriormente, nelle classiche. Un po’ l’Italia ha un gran bisogno di corridori che possono ottenere risultati che ha ottenuto di recente anche qualcun altro un po’ più sfortunato e un po’ tu hai già dimostrato di poter essere là davanti.
Sicuramente l’obiettivo è quello di migliorarsi, fin lì siamo d’accordo. Il problema è che da migliorarsi ad arrivare a fare il risultato, se non addirittura vincere un certo tipo di corse, penso che al momento mi manchi ancora qualcosa. Non so quanto effettivamente siamo ancora distanti, però comunque sulle grandi corse i fenomeni sono ancora lontani. Ci sarà da provare a colmare piano piano questo gap e non so se l’anno prossimo sarà quello buono, se ci metterò qualche anno in più o se mai ci arriverò. Però sicuramente sulla carta l’obiettivo è quello.

Sei ancora giovane ed è giusto che tu faccia un passo alla volta per evitare di caricarti di troppe pressioni, però arrivi anche in un ambiente dove certamente puoi avere le tue possibilità personali anche di cercare il risultato. Non arrivi in una formazione che ha dei corridori per le classiche e non è necessario che tu ti metta sempre al servizio di altri corridori.
Questa sicuramente è una cosa positiva, anche se qui, comunque, il parco velocisti, anche se magari non di primissimo piano, è comunque abbastanza ampio. Quindi bisognerà vedere le scelte che farà la squadra. Però almeno noi siamo forti del fatto che il calendario di una squadra WorldTour è molto ampio, quindi se non arriverà subito l’occasione personale, o prima o dopo ci sarà spazio per mettersi in mostra.

Vuoi raccontare un po’ cosa è successo invece con la B&B Hotels? Non sei stato l’unico corridore ad aver aspettato ed aver avuto determinate garanzie che poi non sono state mantenute.
Lì c’era un accordo, non si sa quanto serio e quanto ci fosse di ufficiale, però l’ultimo giorno del Tour era stata fatta una conferenza stampa dove si dichiarava il nome delle squadra per l’anno prossimo, quindi eravamo tutti particolarmente fiduciosi sul fatto che ci fosse una squadra con delle grandi prospettive: questo è quello che si respirava all’interno. Il problema è che, tardi nella stagione di mercato, il progetto è naufragato, di preciso non si sa cosa sia successo. Vedere questa situazione emergere ha lasciato i corridori e lo staff liberi di cercare una sistemazione alternativa.

Sei ai tuoi primissimi giorni con la tua nuova squadra e siete già in ritiro. Quali sono le prime sensazioni con i nuovi compagni? Con chi ti stai trovando meglio?
Adesso c’è veramente una bella confusione, perché siamo qua tutti insieme da ieri e ci sono un sacco di facce nuove, a partire dai corridori e dallo staff e quindi piano piano comincerò a conoscere qualcuno più a fondo. Al momento ci si scambia qualche parola, però è ancora presto.

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