Europei Drenthe 2023, Wout Van Aert: “Anche quest’anno le cose non sono cambiate… Ma sono fiero di essere sempre davanti”

Wout Van Aert continua la sua impressionante striscia di piazzamenti in nazionale agli Europei di Drenthe 2023. Un altro secondo posto in una stagione che conferma la sua grande costanza, ma anche la sua purtroppo ormai quasi cronica storia di perdente di lusso. Battuto dal compagno di squadra e grande amico Christophe Laporte, al quale in primavera aveva sostanzialmente “regalato” la Gand-Wevelgem, il fenomeno belga si è spento sul più bello, quando la sua rimonta era quasi concretizzata. Dopo il bronzo nella cronometro di pochi giorni fa, la rassegna continentale si chiude dunque con l’ennesimo piazzamento senza riuscire a scrollarsi di dosso la sensazione della sconfitta, che era sostanzialmente l’obiettivo che si era prefissato scegliendo di aggiungere queste corse al suo calendario.

Ci sono secondi posti meno deludenti di altri: come è stato questo dietro al tuo compagno Christophe Laporte?
Quando vieni battuto da un compagno di squadre è sicuramente meno duro, ma sono qui per il Belgio e ho avuto ragazzi fortissimi che hanno fatto un grande lavoro per me tutto il giorno, quindi era mia responsabilità concludere il lavoro… Sicuramente che vinca Christophe rende la sconfitta più dolce, ma il mio compito era vincere quindi la delusione resta.

Senti che avresti potuto fare qualcosa diversamente? Perché l’impressione era che era lì, vicino, quasi facile da prendere…
Tutti nel gruppetto avevamo questa sensazione, era appena davanti e con la volata potevamo rientrare. Fino agli ultimi metri pensavo che lo avrei passato, ma le gambe sono esplose e non ce l’ho fatta, mentre lui ne aveva evidentemente ancora. Penso che lui era fortissimo e noi abbiamo sottovalutato la sua azione.

Come vedi a questo punto la tua stagione, con molti podi e vittorie sfiorate?
Sembra che anche quest’anno le cose non sono cambiate. È da un bel po’ e in molte occasioni ci vado vicino, ma non riesco a fare bottino pieno. Forse ho bisogno di un inverno per ripartire e ritrovare le sensazioni. Ma d’altro canto è sempre meglio essere davanti ogni volta ed è qualcosa di cui posso essere fiero.

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