Lotto, suona un altro allarme sul futuro del ciclismo: “Alcune squadre stanno facendo esplodere il mercato, il nostro sport è in pericolo”
La Lotto è una delle formazioni più longeve del ciclismo professionistico. La squadra belga è però alle prese con una fase di transizione, dato che la stagione 2025 verrà vissuta con un unico sponsor primario, dopo il mancato rinnovo dell’accordo con Dstny e la scelta, chissà quanto voluta, di non cercare un secondo sostenitore. La Lotto è comunque in una situazione invidiabile per quel che riguarda la classifica a squadre UCI triennale, che proprio alla fine di quest’anno dovrebbe far scattare la promozione nel WorldTour per la realtà belga. Probabilmente anche in quest’ottica, ovvero di una stagione in cui gestire il vantaggio sulle altre pretendenti alla massima licenza, si sono snodate le manovre di CicloMercato, sia per quel che riguarda la ricerca degli sponsor, sia in chiave corridori.
La Lotto, nell’ultima finestra di CicloMercato, ha perso un talento di caratura ormai assoluta come Maxim van Gils, andato alla Red Bull-Bora-hansgrohe, oltre a pedine importanti come Victor Campenaerts e Florian Vermeersch. Di contro, in entrata sono maturati solo arrivi di corridori di belle speranze, ma ancora tutti da valutare al massimo livello. “Il ciclismo sta cambiando a gran velocità – il commento del direttore generale della squadra belga, Stéphane Heulot, raccolto da Het Nieuwsblad – Una manciata di squadre sta facendo esplodere il mercato. Prendendo il caso di Vermeersch, la UAE ha offerto al corridore il doppio di quello che potevamo offrire noi. Così, ovviamente, noi non possiamo competere con quelle squadre, cosa che non è neanche nelle nostre ambizioni. Ma se vorremmo avere un ruolo nel WorldTour, a partire dal 2026, dovremmo aggiungere qualcosa. Chiunque abbia i fondi per comprare una Citroën, non può certo comprare una Ferrari”.
Heulot fa i numeri della questione: “Al momento, le squadre WorldTour hanno una disponibilità economica media di 32 milioni di euro per stagione. Nel 2021, quindi solo quattro anni fa, era intorno ai 20 milioni. Lo scorso anno la media era già salita a 28 milioni di euro. Quindi, nell’arco di una sola stagione, la cifra è salita di 4 milioni. Si può dire, di conseguenza, che al momento un budget che possa far stare tranquilli nel WorldTour sia più vicino ai 30 milioni di euro che non ai 20. E noi come Lotto non siamo neanche alla metà di questa cifra. Possiamo dire che siamo finiti a essere vittime del nostro stesso successo”.
Il caso Van Gils ha fatto molto parlare nelle scorse settimane: “All’inizio del 2024 gli abbiamo adeguato il contratto, a seguito di una sua richiesta – le parole di Heulot – Era un contratto molto generoso, che a noi all’epoca non era sembrato un affare. Poi, non avremmo potuto prevedere che le cose avrebbero preso questa piega. Lo capisco, le carriere sono corte e può sempre succedere di tutto. Ma i contratti vanno rispettati. Temo che il modello del CalcioMercato stia prendendo sempre più piede nel mondo del ciclismo. A me dispiace per la partenza di Van Gils e allo stesso tempo temo che in futuro ci saranno sempre più corridori che seguiranno lo stesso percorso, non solo con noi. Le squadre non sono sposate con i corridori: io devo difendere gli interessi della squadra, loro devono difendere i proprio interessi”.
Il dirigente francese ha una visione a lunga scadenza non particolarmente confortante: “Credo che il futuro del nostro sport sia in pericolo – il commento di Heulot – Ne ho parlato con tante persone e sono tutti preoccupati. Il fatto che poche squadre possano decidere chi vince tutte le corse, non fa bene all’interesse del ciclismo“.
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