Coppa Agostoni 2018, prova di forza e forma di Moscon

Gianni Moscon conquista la Coppa Agostoni 2018. Partito a 60 chilometri dal traguardo il corridore del Team Sky ha fatto valere le sue qualità in salita, al passo e in volata staccando e superando chiunque abbia trovato sulla sua strada. Ultimo ad arrendersi è Rein Taaramae (Direct Energie), nettamente battuto in una volata a due. A completare il podio è un generoso Enrico Gasparotto (Bahrain-Merida), che a sua volta supera Luca Wackermann (Bardiani-CSF) con il quale riesce ad anticipare gli altri inseguitori, regolati da Pierpaolo Ficara (Amore&Vita-Prodir).

Partenza subito molto rapida e ci vuole tempo prima che si formi la fuga giusta. Il gruppo risponde colpo su colpo ai primi tentativi, non lasciando spazio ad alcun tentativo fino a superare i 25 chilometri di corsa. In quel momento si muovono Davide Orrico (Voralberg Santic), Anthony Delaplace (Fortuneo-Samsic), Dimitri Bussard (Svizzera), Angel Madrazo (Delko Marseille), Evgeny Kobernyak (Gazprom-RusVelo), Omer Goldstein (Israel Cycling Academy), Davide Gabburo e Marco Bernardinetti (Amore&Vita), ai quali il gruppo lascia rapidamente spazio.

Dopo trenta chilometri il loro vantaggio supera il minuto, continuando rapidamente a salire, tanto che al primo passaggio in zona traguardo è già di 6’50”. Al termine di una prima ora di corsa vissuta a 46,6 km/h il distacco sale a 7’45”, che ondeggia sino all’ingresso nel circuito del Lissolo. Il margine rimane ancora stabile sino al primo passaggio in cima al Colle Brianza, quando la Bahrain – Merida comincia a cambiare ritmo. Dopo 90 chilometri agli attaccanti, nel frattempo diventati sette dopo che Bernardinetti ha dovuto cedere il passo, restano 6’16” che continuano a scendere rapidamente.

Si arriva così a metà corsa con un gap di 5’07”, con anche gli uomini Sky a contribuire all’inseguimento. Nel corso del secondo giro arrivano anche elementi della Wilier-Selle Italia, così all’inizio della terza tornata il margine scende a 4’15”. Il distacco scende sempre più velocemente quando arriva anche la Ag2r La Mondiale davanti, con Edoardo Zardini (Wilier-Selle Italia) che apre le ostilità in gruppo. Davanti invece è Madrazo a provarci da solo, sfaldando il gruppettino degli attaccanti. A contatto con lui restano solo Delaplace e Orrico, che tuttavia perdono contatto in vista dello scollinamento.

I primi a rientrare su di loro sono Gianni Moscon (Sky) e Damiano Caruso (Italia), unico a reggere l’accelerazione del trentino che spezza letteralmente il gruppo. Il forcing del rientrante 25enne è micidiale, riuscendo così a riportarsi sulla testa della corsa. Si forma così un quintetto con Madrazo, Delaplace e Orrico, anche se gli ultimi due reggono per poco.  Più coriaceo invece Madrazo, che non ne vuole sapere di mollare.

Alle loro spalle il gruppo è frammentato e si formano due gruppettini, che poi si ricompattano a poco più di venti chilometri dalla conclusione, quando il margine è stabile intorno ai 40 secondi. A comporlo ci sono Luca Wackermann (Bardiani-CSF), Romain Bardet (Ag2r La Mondiale), che era stato l’ultimo ad arrendersi al forcing in salita dei due italiani, Marc Hirschi (Svizzera), Ivan Rovny (Gazprom-Rusvelo), Pierpaolo Ficara (Amore&Vita-Prodir), Enrico Gasparotto (Bahrain-Merida), Francesco Gavazzi (Androni-Sidermec), Mauro Finetto (Delko Marseille), Ivan Santaromita (Nippo-Fantini), gli ex fuggitivi Delaplace e Orrico, oltre a Rein Taaramae (Direct Energie), che si dimostra nettamente il più fresco. Quando l’estone capisce che gli altri non ne hanno quanto lui parte da solo.

La sua azione è implacabile e riesce a riportarsi in solitaria sulla testa della corsa, rifiatando qualche chilometro. Anche gli altri inseguitori sembrano sul punto di rientrare quando si arriva negli ultimi dieci chilometri di corsa, ma a quel punto è nuovamente il corridore baltico ad accelerare, con il solo Moscon a reggerne il ritmo. Caruso e Madrazo ci provano ma non ne hanno più e devono rialzarsi. A quel punto il margine torna a salire fino a superare i trenta secondi.

Le energie sono ormai ridotte ed è Enrico Gasparotto a provare l’azione disperata. Con lui si muove Wackermann, mentre Bardet nuovamente non riesce a seguire, rimanendo dietro con gli altri. Ormai tuttavia è troppo tardi, sono i due di testa a giocarsi il successo. Moscon gioca di furbizia e lascia che sia Taaramae a prendere in testa l’ultimo chilometro. Da quel momento non dà più cambi, sfruttando al meglio tutte le sue carte per dominare la volata e vincere in maniera netta la corsa del rientro. Niente da fare dunque per l’estone, mentre Gasparotto vince a sua volta facilmente lo sprint per il terzo posto.

Ordine di Arrivo Coppa Agostoni 2018

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