Alpecin-Fenix, Mathieu van der Poel entusiasta: “Il ciclocross ha sicuramente un bel futuro”

Un inverno d’oro per il ciclocross. Pubblico da record lungo i percorsi, un seguito che continua ad aumentare e un’attenzione mediatica mai così rilevante negli ultimi anni. Al centro di tutto questo c’è, inevitabilmente, Mathieu van der Poel, che dopo aver incantato nelle corse su strada della stagione 2019 sta affrontando senza risparmiarsi il calendario degli appuntamenti fra fango e ostacoli, lasciando sempre la sua fenomenale impronta. È successo anche al Cyclocross Gullegem, che si è disputato sabato in Belgio e che lo ha visto ottenere la quarta vittoria in una settimana, la nona consecutiva. Lo stesso Van der Poel nota con piacere che l’interesse per la disciplina è sempre più vivo.

“Sotto pressione come negli ultimi cinque-sei appuntamenti non lo sono mai stato – le parole di Van der Poel raccolte da WielerFlits – È bello vedere che il ciclocross è vivo e durante le gare mi rendo conto che la competizione è accesa. Le corse recenti hanno dimostrato che questo sport ha sicuramente un bel futuro, oltre che un riscontro economico per gli organizzatori, anche grazie al fatto che il ritorno alle gare di Wout van Aert sta attirando molti suoi sostenitori”.

Il belga ha corso a Gullegem la seconda prova di ciclocross dal suo ritorno dall’infortunio patito al Tour de France, dopo il rientro di Loenhout. Il neerlandese, da pochi giorni portacolori della Alpecin-Fenix (che ha preso il posto della Corendon-Circus), ha corso ruota a ruota con van Aert per circa 30 minuti prima di fare la differenza: “L’avevo già visto bene alla prima occasione – le parole di VDP nei confronti del rivale – È sicuramente molto bello che sia tornato subito così brillante”.

Il corridore della Jumbo-Visma ha provato anche a mettere pressione sugli avversari, Van der Poel compreso, nell’arco della prova di Gullegem: “Sì, ha provato a tenere alto il ritmo, ma non abbastanza a lungo per poter allungare”. È stato poi Michael Vanthourenhout (secondo classificato all’arrivo) a dare la prima vera sferzata alla gara, poco prima che arrivasse l’accelerazione decisiva del corridore della Alpecin-Fenix.

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