Cofidis, la delusione del non confermato Alexis Gougeard: “A 31 anni sei già vecchio – La squadra mi ha gestito male e il direttore Vasseur mi parlava solo via messaggio”

Alexis Gougeard è uno dei corridori che faceva parte del WorldTour nella stagione 2024 e che ora si ritrova senza contratto per l’annata ormai alle porte. Il francese non è stato confermato dalla Cofidis, dopo essere approdato nella squadra diretta da Cédric Vasseur giusto un anno fa. Al momento, il 31enne di Rouen, che già aveva cercato di rilanciarsi nel 2023, correndo per la squadra dilettantistica della sua città, dopo aver vissuto sulla sua pelle il naufragio del progetto promosso da Jérôme Pineau a fine 2022, è quindi attualmente sul CicloMercato, anche se le prospettive per lui non sembrano essere particolarmente esaltanti e lui stesso, pochi giorni fa, aveva parlato di un ritiro ormai imminente. Gougeard, comunque, non nasconde il malcontento per il trattamento che gli è stato riservato dalla Cofidis nell’arco del 2024.

“Volevo fare di più, mi sentivo ancora in grado di farlo – le parole di Gougeard in un’intervista concessa a L’Équipe – Capisco però che ci siano tanti giovani corridori che spingono. Le cose sono cambiate molto sotto questo aspetto, le squadre prendono ragazzi sempre più giovani e alla fine a 31 anni sei già troppo vecchio. Per quel che mi riguarda, il mio 2024 era iniziato bene, ero pronto dal punto di vista fisico. Ma poi sono stato gestito male. Non mi hanno mai considerato granché, non mi è stata fiducia e il mio lavoro non è stato riconosciuto“.

Gougeard ripercorre i mesi passati in Cofidis: “Il mio programma di gare non è stato sempre rispettato. Mi è capitato di essere tolto da una formazione all’ultimo momento perché nella gara precedente non ero andato abbastanza forte. Quando dicevo che mi sarebbe piaciuto andare a una corsa in particolare, avevo subito l’impressione che non mi ci avrebbero mandato. Però, quando avevo bisogno di un po’ di riposo, non me lo concedevano. In particolare, dopo la Parigi-Nizza mi ero sentito affaticato e avevo chiesto di riposare un po’. Niente. Così, non ho mai potuto recuperare del tutto e la cosa, alla fine, ha lasciato una brutta immagine per me, dato che da lì ho messo in fila una serie di ritiri. Ero in difficoltà, mentale e fisica. Partivo alle corse con un nodo allo stomaco, non volevo farlo. È questo quello che imputo alla squadra, il non ascoltare il corridore”.

Il 31enne francese sottolinea la mancanza di comunicazione nei suoi confronti: “Ho provato a chiamare il direttore generale, Cédric Vasseur, perché lui mi aveva mandato dei messaggi in cui diceva che mi stavo comportanto in maniera irresponsabile e che non ero abbastanza professionale. Così, volevo parlarci, ma non ci sono mai riuscito, né al telefono né di persona. Volevo sentirmi effettivamente dire che stavo facendo le cose male, ma anche io avevo delle cose da dire. Ma non siamo mai andati oltre i messaggini”.

Come detto, il futuro di Gougeard, che in carriera ha vinto 11 corse, fra cui una tappa alla Vuelta a España 2015, sembra abbastanza nebuloso: “Sto ancora aspettando una risposta per il 2025 – le sue parole – Ma nella mia testa è tutto molto complicato. Anche se mi chiamassero domani, funzionerebbe? Non voglio rivivere una stagione come l’ultima. Ho ancora voglia di attaccarmi un numero sulla schiena, mi sento ancora capace di fare ottime cose su una bicicletta. Poi, la speranza c’è sempre, ma bisogna anche sapere quando è il momento di dire basta. Al momento, sono ancora combattuto, ma quel momento arriverà”.

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