Ciclocross, un inaspettato sostegno per Toon Aerts

Toon Aerts continua la sua lotta per dimostrare la sua innocenza,. Ancora fermo a causa della squalifica di due anni ricevuta, con scadenza tra poco più di un anno, il crossista belga è fermamente intenzionato a quantomeno diminuire la sentenza ricevuta. Il corridore fiammingo contesta infatti soprattutto l’entità, visto che la stessa UCI ha riconosciuto la non intenzionalità dell’assunzione. Una battaglia legale che ha chiaramente i suoi costi, che si vanno ad aggiungere a quelli necessari per mantenersi in forma in vista del ritorno alle gare che non vuole assolutamente abbandonare, forte anche del sostegno ricevuto dalla sua stessa squadra. Un sostegno al quale si aggiunge ora anche quello del produttore di pneumatici Toyo Tires, sponsor principale della Coppa del Mondo di ciclocross.

“Il nostro sostegno a Toon non è una critica a nessun organismo – ha dichiarato a Het Nieuwsblad Steven Laurijssen, amministratore delegato di Toyo Tires, attento a voler far capire la propria posizione visto che si tratta di uno sponsor che investe anche in un evento UCI – Ci devono essere delle regole e le regole devono essere seguite. Ma c’è la legge come è scritta e c’è lo spirito della legge. Riteniamo che la punizione proposta sia sproporzionata in quanto parla di uso non intenzionale”.

Il sostegno di Toyo Tires è concreto, agendo a livello logistico e finanziario. “Forniamo l’abbigliamento con cui Toon può completare le sue sessioni di allenamento – spiega il CEO dell’azienda – Allo stesso tempo, riceve un modesto contributo finanziario che dovrebbe consentirgli, ad esempio, di completare i tanto necessari stage. Toon intende tornare ai massimi livelli e noi vogliamo sostenerlo in questo. Con il nostro sostegno vogliamo soprattutto inviare un segnale positivo. E continuando a sostenere Toon, rimaniamo presenti nel cross”.

Intanto, prosegue la battaglia legale fra Toon Aerts e l’UCI. Il corridore ha infatti fatto ricorso contro la squalifica fino al 16 febbraio 2024. Il primo step sarà rivolgersi al Tribunale Antidoping dell’UCI, che prevede una commissione indipendente che sta indagando sul suo caso. “Possiamo aspettarci un verdetto tra 2 o 3 mesi. Se il verdetto sarà negativo, potremo ancora rivolgerci al TAS di Losanna”, ha commentato in merito a Sporza il suo procuratore Yannick Prévost.

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