A 28 anni Stephen Williams sta vivendo la miglior stagione della sua carriera. Il gallese ha vinto la classifica generale del Tour Down Under 2024, la Freccia Vallone 2024 e anche la graduatoria finale del Tour of Britain 2024, dimostrandosi corridore di fondo e, soprattutto, dotato di uno spunto finale davvero ragguardevole. Gli ottimi risultati di questa annata hanno fruttato a Williams anche la convocazione, fra le fila della Gran Bretagna, per la prova in linea del Mondiale di Zurigo 2024, in programma domenica 29 settembre. Il percorso, duro e selettivo, candida peraltro lo stesso gallese a un ruolo da protagonista, anche se con gli stessi colori si troverà accanto corridori del calibro di Tom Pidcock, Adam Yates e Simon Yates.
“Penso che, come squadra, la Gran Bretagna abbia una grande profondità, sia come scalatori che in quanto ad attaccanti – le parole di Williams raccolte da Cycling Weekly prima della partenza per la Svizzera – Abbiamo un gruppo composto da corridori di livello mondiale. Quindi, per quel che mi riguarda, se dovrò provare a fare la corsa nel finale o se dovrò aiutare qualcun altro durante la gara, per me andrà bene tutto”.
Una squadra fatta di stoccatori necessita, almeno sulla carta, di ruoli ben definiti: “È un argomento di cui parleremo nei giorni immediatamente vicini alla gara, una volta che saremo tutti lì – ancora Williams – Inizieremo a prendere delle decisioni e vedremo come muoverci per riuscire a fare del nostro meglio“. L’obiettivo è quello di riportare la Gran Bretagna, almeno, su quel podio iridato da cui manca da Doha 2016, quando Mark Cavendish fu secondo, alle spalle di Peter Sagan. Lo stesso Cavendish è l’ultimo campione del mondo britannico: il suo successo risale a Copenhagen 2011.
In vista di Zurigo, il gallese parla della sua stagione: “Non credo che all’inizio dell’anno avrei pensato di poter vincere le gare che ho vinto. A volte devo darmi un pizzicotto per rendermi conto se sia tutto vero oppure no. Per me è stata una stagione speciale, considerate anche tutte le difficoltà del passato. È una cosa che dimostra che chiunque faccia fatica a causa degli infortuni o che attraversi dei brutti momenti, può comunque arrivare a vedere l’altra faccia della medaglia e diventare anche più forte a causa delle sofferenze precedenti. Su di me, ha avuto questo effetto”.