Vuelta a España 2020, il direttore Javier Guillén respinge l’ipotesi: “Non contempliamo meno di 21 tappe”
La Vuelta a España 2020 non avrà meno di 21 tappe. Parola del suo direttore Javier Guillén, che si trova nuovamente a rispondere su indiscrezioni che vedono la corsa iberica costretta ad adattarsi e sacrificarsi per restare in calendario. Nei giorni scorsi aveva confermato le proprie date, dopo che Renato Di Rocco aveva ipotizzato la possibilità che fosse il Giro d’Italia ad essere corso ad agosto, mentre questa volta replica all’ipotesi che possa dover rinunciare a qualche giorno di gara in vista di un sempre più probabile slittamento del Tour de France. Se la partenza dai Paesi Bassi appare al momento francamente difficile vista la situazione globale, il terzo GT stagionale non vuole comunque rinunciare alla sua durata.
“Al momento le date della Vuelta sono quelle previste e non prevediamo, in nessun caso, una corsa di meno di 21 tappe, così come è prevista – spiega ad AS con fermezza riferendosi alle anticipazioni della Gazzetta dello Sport o del presidente della FCI – Sono tutte mere speculazioni, che inoltre vengono dall’Italia e nessuna obbedisce ad un approccio realistico che potrebbe essere tenuto in considerazione in questo momento”.
Ovviamente, anche in quanto corsa organizzata dalla stessa società, la rassegna iberica è pronta a dare priorità al Tour de France, che a livello globale è chiaramente l’evento di punta del movimento ciclistico. “Tutti siamo concentrati a sostenere la realizzazione del Tour, perché si tratta di un evento indispensabile per il nostro sport”, aggiunge aprendo alla possibilità di cambiamenti, ma “in nessun caso” concede possibilità sul fatto che la sua corsa possa essere accorciata rispetto alle 21 tappe tradizionali che compongono un grande giro.
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