Visma|Lease a Bike, Cian Uijtdebroeks dovrà stare ancora lontano dalle corse: “Sul lungo termine ne vale la pena”

Cian Uijtdebroeks dovrà ancora aspettare prima di poter tornare in gara. Il 22enne belga è fermo da metà aprile, quando ha preso parte a tre semiclassiche francesi per testare la gamba dopo il drammatico ritiro dalla Tirreno – Adriatico, che lo aveva visto piombare nuovamente nell’incubo dei problemi fisici che lo avevano già pesantemente condizionato lo scorso anno. Classe 2003, è da qualche stagione considerato il nuovo Remco Evenepoel grazie al successo al Tour de l’Avenir 2022 e gli ottimi risultati nelle categorie giovanili, che hanno portato al suo passaggio fra i professionisti a 18 anni. L’anno successivo era arrivato un ottimo ottavo posto alla Vuelta a España per coronare una stagione già di alto livello viste le Top10 a Volta a Catalunya, Giro di Romandia e Giro di Svizzera.

Passato dalla allora Bora – hansgrohe alla Visma|Lease a Bike non senza polemiche, lo scalatore fiammingo nel 2024 era partito bene, con un quinto posto alla O Gran Camiño e il settimo alla Tirreno-Adriatico, ma poi i problemi alla schiena lo hanno pesantemente condizionato, partendo dal ritiro al Giro d’Italia quando era ancora in lizza per le prime posizioni dopo i primi due arrivi in salita. Da quel momento è tuttavia iniziato un calvario che ancora non si è risolto, malgrado il quinto posto al Tour of Oman ad inizio 2025 avesse dato speranze.

“L’anno scorso Cian ha corso bene, fino a quando non ha iniziato ad avere problemi alla schiena – spiega il suo team manager Richard Plugge a Het Laatste Nieuws  – Anche quest’anno ha lottato con un disagio fisico e ci ha chiesto di prendersi qualche settimana di riposo, per ricaricarsi completamente. Penso che sia giusto così, perché sul lungo termine ne varrà la pena”.

A questo punto dunque Uijtdebroeks non parteciperà al Giro di Svizzera, tantomeno al Tour de France e anche la Vuelta a España sembra scartata, a meno di clamorosi recuperi di cui al momento non sembra di poter parlare. “Dobbiamo continuare a lavorare con lui” – aggiunge il dirigente neerlandese – Alcuni giovani volano fin dall’inizio, come Matthew Brennan, altri invece impiegano più tempo per raggiungere il loro livello”.

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