UAE Team Emirates, Tadej Pogačar smorza la pressione: “Credo sia presto per puntare alla classifica al Tour de France”

L’anno scorso ha fatto sfracelli. E nelle prime gare del 2020, quelle che si sono disputate prima del blocco, ha fatto vedere grandissime cose, vincendo la Volta a la Comunitat Valenciana e chiudendo al secondo posto il UAE Tour, con tanto di vittoria di tappa. Tadej Pogačar è uno dei giovani (21 anni compiuti) del ciclismo mondiale e sembra poter rappresentare una vera stella nel firmamento delle grandi corse a tappe. Lui, però, cerca di prenderla con la serenità, deviando le attenzioni che gli vengono rivolte in vista del Tour de France 2020 (29 agosto-20 settembre), appuntamento che potrebbe radunare tutto il meglio del panorama mondiale.

“Penso che ci siano meno aspettative su di me ora – ha detto lo sloveno in un’intervista a CyclingNews – È ancora tutto da vedere, ma se questo ci sarà effettivamente un Tour de France, credo sia troppo presto per me puntare a un risultato nella classifica generale. Mi preparerò al meglio e farò sicuramente tutto quello che potrò, ma non posso iniziare a parlare di risultati. Quello che è certo è che voglio affrontare quella gara e che voglio essere con i migliori, magari provando ad attaccare, ma so che sarà molto difficile. E potrebbe esserlo ancora di più perché tanti corridori che probabilmente puntavano al Giro o alla Vuelta prepareranno il Tour. La competizione sarà ancora più grande”.

Lo sloveno ha vissuto in prima persona quanto successo all’UAE Tour 2020, con la corsa interrotta a causa del Covid-19. “La quarantena negli Emirati Arabi è stata molto stretta. Non potevo lasciare la mia stanza d’albergo, ma credo che sia stata una giusta decisione, rispetto a tornare di fretta a casa. Nei primi giorni sarò stato testato 2-3 volte, poi nulla per 10 giorni. Poi altri due test. Io sono sempre risultato negativo, passavo un sacco di tempo al telefono”.

Nel periodo di confinamento che lo ha riguardato, Pogačar non si è dedicato troppo ai rulli: “Per me è un allenamento difficile. È dura usarli spesso e la seduta più lunga che ho fatto è stata circa di un’ora e mezza”. E se una cosa del genere dovesse riaccadere? “Non ci voglio neanche pensare – il parere dello sloveno del UAE Team – Non voglio che succeda, ovviamente, ma spero che in tal caso le cose possano andare meglio rispetto a quanto successo a febbraio. Dovremmo essere preparati al peggio, in caso questo si verifichi”.

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