UAE Emirates, Tadej Pogacar analizza i momenti chiave della sua stagione: “Il Mondiale è stata la corsa migliore della mia carriera”

Tadej Pogacar ritorna ad analizzare alcuni dei momenti più importanti del suo incredibile 2024. In occasione di un’intervista rilasciata con uno degli sponsor della UAE Emirates, lo sloveno ha raccontato alcune delle sue sensazioni vissute in due dei momenti chiave della sua stagione, il Mondiale di Zurigo e la quarta tappa del Tour de France 2024 quando, grazie ad un attacco in cima al Galibier e ad una successiva discesa a tutta verso Valloire, è riuscito a conquistare la Maglia Gialla e a non lasciarla più fino a Nizza.

Proprio alla Grande Boucle la quarta frazione è stata la prima ad essere decisiva per la classifica generale, dando il via a quello che è stato a tutti gli effetti un dominio del nativo di Klanec, dimostratosi non solo il più forte in salita ma anche il più coraggioso in discesa, nonostante la pioggia e l’asfalto scivoloso: “Sapevo che i ragazzi nel gruppo inseguitore erano degli ottimi discesisti, Jonas è molto forte in discesa quindi sentivo un po’ di pressione per incrementare il gap. Conoscevo già la discesa quindi ero un po’ più tranquillo, ma c’erano ancora alcune curve bagnate. È stata una delle discese più difficili che io abbia mai fatto, c’erano molti cambi di direzione e molte curve, quindi dopo ogni curva facevo uno sprint per riprendere velocità. In 20 minuti di discesa ho fatto un grande sforzo. In discesa più si è stanchi più si va piano perché non si è lucidi e si fa più fatica a prendere le linee giuste. Ma in ogni caso preferisco 10 volte di più andare in discesa che in salita, per questo non ero preoccupato. Non sono sicuramente tra i migliori discesisti al mondo, ma l’importante è rimanere concentrati, prendere le linee giuste e tenere la mente occupata perché non ci si può rilassare”.

Dopo la conquista della Maglia Gialla l’attenzione del classe 1998 si è poi spostata quasi integralmente sul mondiale di Zurigo, dove per l’ennesima volta in stagione ha lasciato tutti a bocca aperta con un attacco a 100km dalla conclusione che, da azione suicida, si è trasformato in una delle azioni più memorabili della storia del ciclismo: “Al via tutti pensavamo di non voler fare come Jan Christen (lo svizzero che, dopo un attacco ai -51 nel corso della prova Under 23, era stato ripreso a pochi chilometri dal traguardo). Scusami Jan, hai fatto una grande corsa ed eri probabilmente il più forte, ma la tua azione ha spaventato tutti per il giorno dopo. Tutti speravano di aspettare l’ultimo giro ma poi la corsa è esplosa“.

Nonostante alla fine sia arrivato il titolo mondiale, Pogacar ammette che nelle fasi finali ha avuto qualche momento di preoccupazione dato che anche per lui le energie sembravano mancare: “Ad un certo punto ho chiesto all’ammiraglia quanto mancasse, se era un giro o due. Speravo veramente dicessero un giro, ed effettivamente è stato così ed ho tirato un sospiro di sollievo. Poi ha cominciato a girarmi anche un po’ la testa, ma sapevo che se avessi avuto un buon vantaggio in cima alla salita nell’ultimo giro avrei potuto vincere. C’è sempre la possibilità che ti riprendano, ma quando sono arrivato ai -10 mi sono un po’ rilassato, anche se non sono stato sicuro fino all’ultimo chilometro. È stata una delle migliori corse della mia carriera se non la migliore in assoluto. Tutta la stagione è stata incredibile”.

In conclusione il 26enne ha poi spiegato i suoi piani per l’off-season, iniziata dopo Il Lombardia ed ora ricca di impegni pubblici prima di risalire in sella con il primo training camp in vista della prossima stagione: “A dicembre ci sarà già il primo training camp con la squadra, dopo quello avrò qualche giorno per Natale e Capodanno da passare con la mia famiglia e poi bisognerà subito risalire in sella”.

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