Precisazione del viceministro Sileri: “Regole per l’attività all’aperto non variano”. Potrebbe restare anche norma dei 200 metri da casa

Pierpaolo Sileri precisa le sue affermazioni riguardo la possibilità di svolgere attività motoria nella fase 2. Se ieri si era espresso al riguardo ventilando la possibilità che lo sport si potesse praticare “anche a livello amatoriale, ma per non più di 40 minuti“, il viceministro della Salute nella serata di ieri ha emesso una nota in cui ha voluto correggere il tiro delle sue affermazioni, soprattutto in funzione di quanto era stato erroneamente riportato riguardo la sua funzione, ma anche riguardo gli interventi da attuare a partire dal 4 maggio, quando il lockdown generalizzato nel nostro paese dovrebbe terminare. Una situazione che presumibilmente verrà gestita in maniera diversa a seconda delle Regioni, come spiegato dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte. In un contesto molto variegato potrebbero dunque esserci misure molto diverse, con una progressiva uscita che potrebbe essere dunque variabile e diversa nei tempi.

Per quanto riguarda specificatamente gli sport, in particolare la possibilità di uscire e praticare attività motoria, Sileri ribadisce il suo pensiero, ovvero “che le regole per l’attività all’aperto dovranno essere ancora le stesse per alcune settimane”. La normativa vigente, figlia dei vari DPCM di queste settimane, potrebbe, ma non appare come una certezza, variare: “Con l’avvio della fase 2 mi auguro possano essere modificate, ma solo se i dati ci consentiranno di farlo“, postilla il 47enne chirurgo, senatore dal marzo 2018, dopo una lunga carriera medica, formativa e lavorativa, anche all’estero..

Un invito dunque alla prudenza, che sembra anche una parziale chiusura a quelle che erano le speranze dei ciclisti visto che nella sua precisazione sembra decadere l’apertura agli spostamenti: “Dovrà esserci cautela anche per l’attività sportiva all’aperto: da soli, per il per il perimetro consentito dalle regole imposte dal governo (200 metri da casa) e per un allenamento che non duri ore“. Se dalla sua precisazione i 40 minuti appaiono dunque stati usati più che altro a titolo esemplificativo, per far capire che non si può restare fuori troppo a lungo, la precisazione sul perimetro consentito sembra tagliare nuovamente fuori la bicicletta.

Ovviamente, siamo sempre nel campo delle ipotesi per il momento, ma dopo i segnali positivi degli ultimi giorni riguardo la possibilità di tornare in sella, speriamo che queste parole non siano il preludio ad una inaspettata (per quanto potenzialmente giustificata) doccia fredda…

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