Pagelle Dwars Door Vlaanderen 2021: Van Baarle perfetto, mentre Van der Poel e Alaphilippe aspettano il Fiandre – Italiani sfortunati

Dylan Van Baarle (Ineos Grenadiers), 10: Un successo da ricordare per il corridore neerlandese. Specialista di questo tipo di corse, il classe ’92 finora ha raccolto meno di quanto meritato sulle strade fiamminghe. Oggi parte da lontanissimo e sembra avere subito una buona gamba, visto che per oltre 50 chilometri non solo nessuno riesce ad avvicinarsi a lui, ma addirittura il vantaggio aumenta in maniera costante, fino a salire sopra i 30”. Dietro non trovano l’accordo per andare a riprenderlo, ma lui mette in mostra una gamba strepitosa che lo rende anche un avversario per pericoloso per tutti in ottica Giro delle Fiandre.

Christophe Laporte (Cofidis), 9: Non vuole smettere di stupire. Il transalpino è ormai molto più di un semplice velocista e con la giornata giusta può dire la sua anche sui muri belgi. Oggi la giornata giusta lo era, ma è mancata la collaborazione nel gruppetto all’inseguimento. Lui ha comunque il merito di essere l’ultimo ad arrendersi, anche al ritorno del gruppo, andandosi a prendere una meritatissima piazza d’onore.

Tim Merlier (Alpecin-Fenix) 8,5: Alla fine è lui la carta dell’Alpecin-Fenix. Con un Mathieu van der Poel lontano da quello dei giorni migliori, la compagine belga aveva altre due carte, Jasper Philipsen (6) e l’ex campione nazionale. Il primo prova a inserirsi in un gruppetto fuoriuscito dal plotone, ma alla fine deve rientrare nei ranghi, mentre il secondo, come spesso gli è capitato, è bravo a dimostrare che questa squadra non è solo Van der Poel vincendo la volata del gruppo, che gli vale un piazzamento sul gradino più basso del podio, che con il senno di poi forse sarebbe potuto diventare anche qualcosa in più se avessero deciso di fare la corsa per lui sin dall’inizio (ma nessuno ovviamente l’avrebbe fatto con un corridore come Van der Poel in squadra).

Ethan Hayter (Ineos Grenadiers), 8,5: Che giornata quella del giovane britannico. Prima si lancia nella fuga del mattino, poi dopo essere stato appena ripreso riesce a inserirsi con Van Baarle nel gruppetto dal quale poi il neerlandese riuscirà ad andar via verso il traguardo. Il classe ’98 a quel punto protegge l’offensiva del compagno chiudendo sugli attacchi e alla fine riesce anche a sfiorare la top 10. Il suo è un nome da tenere d’occhio per il futuro, perché i margini di crescita sembrano essere anche molti.

Jasper Stuyven (Trek-Segafredo), 8: Sono stati giorni difficili in casa Trek-Segafredo. Dopo la doppia positività al Covid prima della Gand la squadra ha dovuto osservare alcuni giorni di quarantena e fino alla vigilia della corsa non sapeva nemmeno se avrebbe presentato. Alla fine al via si possono schierare solo in cinque, ma i pochi giorni di quarantena non hanno causato molti problemi alla condizione del vincitore dell’ultima Milano-Sanremo, che infatti corre sempre all’attacco. Alla fine riesce a chiudere con una interessante top 10 che

Yves Lampaert (Deceuninck-QuickStep), 8: Il migliore della Deceuninck-QuickStep dalle tante punte alla fine è lui. L’unico del Wolfpack a non sprecare energie, approfitta del lavoro soprattutto di Kasper Asgreen nelle fasi centrali della corsa e poi resta nascosto in gruppo fino alla volata finale, che gli vale un quarto posto che conferma il buon feeling con questa corsa, che ha già vinto due volte e ha chiuso oggi in top 10 per la quarta volta di seguito.

Luke Durbridge (BikeExchange), 7,5: In assenza di Michael Matthews è lui a dover guidare la BikeExchange. Non fosse per Van Baarle che scappa via, avrebbe anche centrato l’azione giusta. L’australiano è poi anche uno degli ultimi ad arrendersi, sbracciandosi in continuazione per chiedere i cambi a chi invece li salta e facendo lunghe turni davanti in prima persona per cercare di riprendere il battistrada solitario. Alla fine non riesce a centrare un top 10 che avrebbe meritato, ma regala nuove consapevolezze a se stesso e soprattutto al team, che ha una carta in più da affiancare a Matthews in vista del Fiandre.

Greg Van Avermaet (Ag2r Citroën), 7,5: Oggi forse era il più forte nel gruppetto inseguitore e per questo negli altri è mancata la collaborazione. Il belga continua a mostrarsi in crescita e prova anche più volte ad andare all’attacco. Al traguardo, con un pizzico di amaro in bocca per il mancato accordo dietro, rende i giusti meriti a Van Baarle e si proietta già verso il Giro delle Fiandre.

Warren Barguil (Arkéa-Samsic), 7,5: Il francese ormai sembra sempre più a suo agio nelle corse di un giorno. Se per caratteristiche ci si può attendere di vederlo tra i protagonisti nelle Ardenne, più sorprendente è vederlo lottare tra i mure e il pavé delle Fiandre. Il classe ’91 però si trova particolarmente a suo agio, e come Durbridge e Van Avermaet è quello più attivo nel gruppetto inseguitore, anche perché sa che sarebbe battuto in volata. Alla fine non riesce a ottenere granché dal punto di vista del risultato, ma scopre un nuovo tipo di corsa da aggiungere ai propri obiettivi.

Alexander Kristoff (UAE Team Emirates), 7: Il norvegese centra oggi il suo miglior risultato stagionale. Dopo la caduta che coinvolge Trentin, deve assumersi l’intera responsabilità del team e lo fa in maniera egregia sfruttando la sua grande esperienza, oltre che il lavoro dei compagni Rui Oliveira (7) e Sven Erik Bystrom (6,5), che provano a spendersi per lui mettendolo poi nella condizione più adatta per disputare la volata finale, che chiude in sesta posizione. L’unico rimpianto è che le caratteristiche sue e di Trentin sembrano sposarsi alla perfezione, ma finora non hanno ancora avuto modo di provare a lavorare in coppia perché uno dei due è sempre stato colpito dalla sfortuna.

Nils Politt (Bora-Hansgrohe), 7: Anche per lui vale il discorso fatto per Stuyven sulla quarantena. A differenza del belga, però, il tedesco non riesce a restare nel primo gruppo inseguitore, ma in un gruppo poco più dietro dal quale poi prova anche ad andare via insieme a Ivan Garcia Cortina per evitare il ritorno del gruppo. Alla fine viene ripreso, ma la sensazione è che sia sulla strada giusta per tornare il corridore di due stagioni fa.

Florian Sénéchal (Deceuninck-QuickStep), 6,5: Troppo a lungo prova a tenere il piede in due scarpe. Nelle fasi iniziali dell’inseguimento a Van Baarle sembra essere più in marcatura su Van Avermaet che non all’attacco per sé. Forse anche troppo preoccupato da quello che succede dietro, non collabora mai fino in fondo, anche perché nel gruppetto con lui ci sono altri corridori piuttosto veloci. Alla fine però riesce comunque a centrare la top 10, la quinta per lui in questa stagione, e si guadagna così una sufficienza piena.

Giacomo Nizzolo (Qhubeka Assos), 6,5: Alla fine paga forse gli sforzi di domenica alla Gand-Wevelgem, ma nelle fasi centrali della corsa è uno dei più attivi. Lentamente poi si spegne, facendosi riprendere dal gruppo e chiudendo in quindicesima posizione. Voto più basso invece al team (4,5), che sbaglia molto. Indicativa in questo senso è la scena che si vede a pochi chilometri dal traguardo quando Victor Campenaerts, a ruota tutto il giorno nel gruppetto degli inseguitori, attacca e dietro, subito dopo, Max Walscheid comincia a tirare in testa al gruppo

Julian Alaphilippe (Deceuninck-QuickStep), 6: Una giornata tranquilla per il campione del mondo. Alla fine rivela di aver sofferto il caldo, ma comunque riesce a mettersi al servizio dei compagni arrivando sul traguardo in gruppo, aiutando anche a impostare la volata. Non è stato tra i protagonisti, ma il suo obiettivo è domenica.

Tiesj Benoot (DSM), 5,5: Il team lo mette nelle condizioni giuste e lui prova anche a ripagare con qualche attacco. Alla lunga però deve rientrare nei ranghi, rendendo vano il sacrificio di un corridore come Soren Kragh Andersen. Un azzardo che alla lunga non ha pagato e che forse il team non rifarebbe se potesse tornare indietro.

Mathieu van der Poel (Alpecin-Fenix), 5,5: Gli va riconosciuto che quando capisce di non stare bene è subito pronto a mettersi al servizio dei compagni. Van Baarle però è ormai già andato e anche il suo lavoro in testa al gruppo è meno efficace di altre volte, tanto che ancor prima della Flamme Rouge si stacca, una scena che sorprende se il protagonista è il favorito assoluto della vigilia. Il Fiandre sarà l’occasione giusta per l’immediato riscatto.

Oliver Naesen (Ag2r Citroën), 5: Manca proprio nella giornata in cui sarebbe potuto risultare più utile. Nelle scorse gare, lui e Van Avermaet si sono spesso pestati i piedi, anche perché nessuno dei due sembrava avere una condizione superiore all’altro. Oggi il campione olimpico sembrava davvero in palla e avere un compagno davanti avrebbe potuto cambiare le sorti della corsa, ma proprio oggi lui davanti non si vede mai.

Matteo Trentin (UAE Team Emirates), sv: Una caduta a sessanta chilometri dall’arrivo di fatto stronca le sue speranze. Alla fine è anche bravo a tornare sotto con Alaphilippe e a provare ad andare all’attacco, ma ormai la testa della corsa è troppo lontana. Peccato, ma avrà modo per riprovarci.

Elia Viviani (Cofidis,) sv: La stessa caduta di Trentin ha coinvolto anche Elia Viviani, che ha riportato conseguenze peggiori ed è stato costretto al ritiro. Il team si dice comunque piuttosto tranquillo sulle situazioni e di questo ci rallegriamo augurandogli una pronta guarigione e un pronto ritorno alle corse.

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