Movistar, Alejandro Valverde: “Mi è venuto il dubbio di essermi ritirato troppo presto e ho pensato di tornare alle gare – Mi ha fermato Unzué”
Alejandro Valverde ha lasciato il mondo delle corse su strada ormai un anno fa. Lo spagnolo, che ora ha 43 anni, ha salutato tutti alla fine de Il Lombardia 2022, rimanendo comunque nella galassia delle due ruote, sia come atleta, impegnato nel settore Gravel, sia con il ruolo di “consigliere” per la squadra con cui ha in pratica sempre gareggiato, la Movistar. Le soddisfazioni, soprattutto nelle gare sterrate, non sono mancate, ma Valverde, con il passare delle settimane, si è ritrovato ad avere una certa nostalgia della strada e di tutto quel che portano con loro le corse ciclistiche “tradizionali”.
La nostaglia si è fatta talmente rilevante che lo spagnolo è arrivato a pensare di tornare a correre: “La mia passione erano il ciclismo e l’agonismo – le parole di Valverde in un’intervista concessa a El Pais – Io mi sentivo ancora un corridore e volevo ancora salire sul pullman della squadra solo dopo aver fatto fatica. All’inizio del 2023 la cosa era molto difficile, ma di giorno in giorno il ‘virus’ dell’agonismo ha iniziato a perdere forza. Però, quando la stagione è iniziata e io mi sentivo ancora bene, ho iniziato a chiedermi se non mi fossi fermato troppo presto“.
I dubbi hanno iniziato a farsi strada, sempre di più: “Non mentirò, ho pensato di tornare alle corse. Durante l’anno ho fatto qualche gara Gravel, continuavo ad allenarmi… Così, alla fine della stagione ho detto a Eusebio Unzué (il direttore generale della Movistar – ndr): ‘Cosa faccio? Torno?’. Ma lui ha risposto ‘Alejandro, dove vai? Sei impazzito? Che bisogno hai di farlo?’. A quel punto, non ho più insistito e gli ho dato ragione. In effetti, Eusebio aveva ragione. Che bisogno ho?”.
Valverde resterà quindi a bordo strada e sarà probabilmente coinvolto di più nella gestione tecnica della squadra: “Andrò a qualche gara in più con il ruolo di consulente: sarò presente e darò una mano in tutto quel che sarà necessario fare. Il ruolo di direttore sportivo? Al momento ho la qualifica nazionale, per quella dell’UCI devo ancora vedere cosa fare. Magari tra un anno”.
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