Jumbo-Visma, Tom Dumoulin si butta alle spalle un periodo terribile: “Ero più vicino alla fine della carriera che a continuare”

Tom Dumoulin non è certo un campione di fortuna. Il forte neerlandese della Jumbo-Visma avrà ricordi amari di questo primo anno nella squadra di casa, almeno del Tour de France 2020. Sacrificatosi per tutta la corsa a favore del capitano, Primoz Roglic, ha visto fallire la conquista della maglia gialla proprio alla penultima tappa da parte del compagno. Una débacle che di certo avrà ripercussioni sul morale dell’intera squadra, che si è sacrificata interamente per tre settimane senza alcun risultato. Dal canto suo, il 29enne di Maastricht è contento di essere tornato ad alti livelli dopo l’infortunio al ginocchio.

In un’intervista al canale televisivo olandese NOS ha fatto il punto della situazione al termine del Tour de France: “Sono fiero di me stesso. Del fatto che ho raggiunto nuovamente questo livello – ha spiegato – Ad aprile non avrei pensato che fosse possibile. Ho passato davvero un periodo terribile. Dopo il mio infortunio al ginocchio, ho avuto problemi intestinali in primavera, poi è arrivato il Coronavirus”.

La fine dell’incubo sembrava lontano e invece tutto è andato per il meglio: “Ero più vicino alla fine della mia carriera che a continuare. Ho ripreso il filo da maggio. Semplicemente pedalando. Penso che il ciclismo sia fantastico. Sono saltato in sella e ho lavorato per il Tour”. I problemi non sono ancora del tutto superati: “Ancora oggi non mi sento troppo bene sulla bicicletta, non sono le sensazioni che cerco”, ammette.

Riguardo alla tappa finale del Tour, da specialista è ancora incredulo del risultato di Tadej Pogacar: “Sono rimasto sorpreso dal fatto che Pogacar fosse 1’21” più veloce di me. Non potrò mai essere così veloce“.

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