Giro d’Italia, Mario Cipollini: “Perché non pensare a un Giro aperto alle nazionali? Potrebbe essere un modo per riavvicinare tante persone a questo sport”

Mario Cipollini propone la sua idea per rilanciare il Giro d’Italia e il ciclismo in Italia: un Giro aperto alle nazionali. Non è la prima volta che emerge l’idea di riproporre un Grande Giro corso per nazionali, un formato che ha fatto la fortuna del Tour de France tra il 1930 e il 1961 (più una breve parentesi nelle edizioni 1967-1968), ma forse è la prima volta che si pensa di applicare questo formato alla Corsa Rosa. Una trovata che, considerando gli interessi economici in gioco attualmente tra squadre e gare, appare piuttosto irrealizzabile, ma sulla quale l’ex velocista e campione del mondo 2002 invita a riflettere in un video pubblicato sul suo profilo Instagram.

“La mia è magari una cosa estrema e forse visionaria, però credo che avrebbe un’importanza strategica per il Giro d’Italia. Mi chiedo: per quale motivo non pensare al Giro d’Italia aperto alle nazionali? – le parole di Cipollini – Credo che sarebbe un ottimo motivo per poter rilanciare e riavvicinare tantissime persone a questo sport […] Credo che la nazionale abbia un appeal, un qualcosa di trascendentale, immaginiamo soprattutto in Italia di potersi presentare con una squadra con la maglia azzurra, con il tricolore, andare a ripescare le maglie di Coppi e di Bartali e di quel ciclismo che era qualcosa di storico”.

“Credo che potrebbe essere un’opportunità per rilanciare e ridare qualcosa di storico, in versione moderna, agli appassionati di questo sport, e soprattutto andare a catalizzare l’interesse per quelli che lo conoscono meno. La maglia azzurra, la nazionale, crea sempre un coinvolgimento differente. Capisco che ci siano tantissimi interessi economici, ma credo che, mettendosi lì e lavorandoci bene, potrebbe essere trovata una soluzione. In più, potrebbe creare un precedente, per cui chissà, forse anche il Tour de France sarebbe costretto a copiare il Giro d’Italia“.

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