Giro d’Italia 2025: la Grande Partenza fra Albania e Trieste (con Malta che aspetta la sua ora): “Abbiamo un paio di percorsi pronti”

Il Giro d’Italia 2024 è agli sgoccioli, ma bisogna necessariamente anche guardare avanti. In questi giorni in carovana si parla infatti anche molto del prossimo anno, in particolare della Grande Partenza. Due le ipotesi concrete che ormai si contendono questa possibilità e non è un caso che si tratti di due destinazioni molto diverse, una estera e una all’interno dei confini nazionali: Albania e Trieste. Difficile dire quale al momento sia in pole position, perché entrambe le trattative sono molto avanzate (l’impressione è che si tratti in ogni caso di soluzioni che nel giro di pochi anni andranno in scena, ma resta da definire l’ordine).

Dopo due partenze italiane, potrebbe essere giunta l’ora di tornare fuori dal territorio nazionale e l’Albania offre una soluzione interessante, che potrebbe evitare ad RCS Sport di chiedere la deroga per un giorno di riposo aggiuntivo (scenario gradito perché lascerebbe aperta la porta ad un progetto che sotto traccia starebbe prendendo sempre più corpo). Tuttavia, secondo quanto riporta il Messaggero Veneto, “il Friuli Venezia Giulia è vicinissimo a chiudere l’accordo per ospitare la partenza della prossima edizione della Corsa Rosa”.

Sostanzialmente pronte anche le tappe, con la corsa che partirebbe da Trieste con una frazione in linea non scontata, mentre il giorno successivo ci sarebbe una giornata per velocisti da Cormons a Gorizia, ma potrebbe entrare in scena anche la Slovenia, prima di una terza giornata in uscita dalla regione del governatore Massimiliano Fedriga, presente in questi giorni al Giro per completare l’opera di tessitura assieme a Mauro Vegni.

Tuttavia, la concorrenza albanese è molto forte, potendo contare sul sostegno del Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, che in prima persona si sarebbe esposta già il mese scorso con il premier locale Edi Rama. Difficile possa aver fatto promesse, ma anche lei sarà (oggi, nella sua Roma) in carovana e non è difficile immaginare che vorrà capire la situazione e perorare la sua causa, visto che sarebbe una importante mossa politica per lei e per i suoi rapporti con un paese che resta strategico.

Ma ad RCS Sport cosa ne dicono? Ovviamente, al momento non ci si sbilancia, ma si sta lavorando ad entrambi gli scenari. “Secondo le alternative di partenza e arrivo abbiamo un paio di percorsi pronti, perché non si può arrivare all’ultimo secondo a decidere – commenta Mauro Vegni , che ovviamente ancora non si sbilancia – Abbiamo già questi percorsi, dobbiamo solo in qualche modo prendere la decisione finale di dove iniziare il Giro e in funzione di quello decideremo il percorso”.

Da non dimenticare intanto che in sottofondo c’è il progetto Malta. Un’altra impresa organizzativa che RCS Sport sta cercando di portare avanti visto il grandissimo interesse di un paese che sta già investendo molto nel ciclismo (è tra i principali sponsor della Polti-Kometa e investe molto nel gruppo Discovery). Al momento non c’è una data precisa visto che si tratta di un progetto che chiaramente a livello economico chiede molto all’isola, andando probabilmente oltre i consueti costi (oltre cinque milioni di euro), ma ci sarebbe un forte interesse reciproco e la volontà di aspettarsi per sormontare gli ostacoli. Al momento dunque non è una opzione per il 2025, forse neanche per il 2026, specialmente se si dovesse partire già dall’estero fra dodici mesi, ma resta più che un interessamento (per comprendere quanto sia concreto basti pensare che la Grande Partenza che abbiamo avuto quest’anno sarebbe stata in realtà il piano B, entrato in scena dopo che sono emerse le difficoltà di portare subito a termine la missione maltese).

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