EF, Alberto Bettiol: “La vittoria al Fiandre è stata una sorpresa, ora il sogno nel cassetto sono i mondiali”

Alberto Bettiol riflette sulla sua carriera tra passato e futuro. Il corridore della EF Pro Cycling ha rotto la maledizione della mancanza di successi l’anno scorso con il pesantissimo sigillo al Giro delle Fiandre 2019, quando sorprese tutti attaccando sull’Oude Kwaremont e arrivando in solitaria dopo 14 chilometri di azione. Dopo una stagione molto sfortunata con la BMC, il classe ’93 si è quindi egregiamente rilanciato nella squadra che lo aveva portato al professionismo (ai tempi della Cannondale), riuscendo a ripetersi quest’anno con il suo secondo successo in carriera all’Etoile de Bessèges 2020, in cui ha conquistato la cronometro individuale. Il rinvio delle classiche non gli ha permesso ancora di testarsi nel suo terreno di caccia preferito, a cui dovrebbe dedicarsi anche da agosto in poi.

Il toscano ha ripercorso il momento migliore della sua carriera in un’intervista concessa a TCS: “La vittoria al Fiandre è stata una sorpresa, non me l’aspettavo io come non se lo aspettava nessuno. Non la dimenticherò mai. Non avevo previsto di trovarmi da solo a 14 chilometri dall’arrivo, ma non avevo altre possibilità oltre a continuare a spingere. Ho realizzato che avrei vinto solo a 100 metri dall’arrivo, quando in collegamento radio, incredulo, ricevevo conferma di quello che stava accadendo”.

Bettiol ha poi passato in rassegna i possibili obiettivi per il futuro, sebbene il nuovo programma non sia ancora stato stilato: “Non ho una gara a cui aspiro in particolare nel breve termine, anche perché il calendario è stato completamente rivisto. Quest’anno sono partito bene vincendo subito una cronometro, mi auguro di trovare continuità di prestazione e trovarmi sempre lì davanti a contendermi le posizioni di vertice. Il sogno nel cassetto è vincere i mondiali, perché è una gara singola in cui si respira un’atmosfera completamente diversa dalle altre, e soprattutto rappresenti la tua nazione”.

Il toscano ha infine parlato della sua scelta di trasferirsi in Ticino, con la possibilità di allenarsi insieme ad altri professionisti italiani: “Era da qualche tempo che volevo cambiare Paese e cambiare vita. Ho parlato con i miei amici, prima ancora che colleghi, Nibali, Ulissi, Aru e Gasparotto. Mi piacciono molto il clima, le strada e il territorio, perfetti per i miei allenamenti. Ci sono molti tratti in pianura e anche in salita, nonostante non sia uno scalatore pure come loro. Sono molto contento della mia scelta”.

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