Deceuninck-QuickStep, Steels e Lefevere sul ritorno di Cavendish: “Porta tanta esperienza, potrà dare un sacco di consigli ai giovani corridori”
La notizia del giorno, per quanto riguarda il CicloMercato, è il ritorno di Mark Cavendish alla Deceuninck-QuickStep. Dopo sei anni, il velocista dell’Isola di Man tornerà nella formazione con la quale, dal 2013 al 2015, era riuscito a conquistare ben 44 successi, tra cui cinque tappe al Giro d’Italia e tre al Tour de France. Ora però, in molti, tra tifosi e addetti ai lavori, si chiedono quale potrà essere il ruolo del 35enne britannico all’interno dello squadrone belga. Potrà tornare ancora ad alzare le braccia al cielo (cosa che, ormai, non fa da quasi tre anni)? O il suo sarà più un ruolo da gregario, da “pesce pilota”, per tirare le volate ai suoi compagni di squadra? A rispondere a queste domande ci hanno provato Tom Steels e Patrick Lefevere, rispettivamente direttore sportivo e team manager della Deceuninck-QuickStep.
“Il ritorno di Mark Cavendish è una sfida – ha dichiarato Steels a Sporza – Negli anni che è stato con noi, siamo stati in grado di lavorare molto bene insieme e abbiamo anche vinto molto. Sono davvero impaziente di lavorare di nuovo con lui, anche se naturalmente non è più il Cavendish del passato. Mark ha avuto alcuni anni brutti. Penso che la prima cosa che dobbiamo fare è assicurarci che possa divertirsi ancora, ma vogliamo anche dargli la sensazione che sia di nuovo normale a livello fisico. Se si sentirà bene sulla bici, potremo pensare di nuovo agli sprint. Non ho dubbi che ha ancora la capacità di vincere le gare. Ma il divertimento è la priorità numero uno”.
“Non ci aspettiamo che Mark vinca 6 tappe al Tour – ha proseguito il 49enne – Ci sono un sacco di altre gare con arrivi in volata e ora abbiamo uno sprinter in più, cosa che ci darà più opportunità. Porta anche un sacco di esperienza. Potrà aiutare ragazzi come Bennett o Hodeg. Quando Jakobsen tornerà, piacerà anche a lui”.
Anche Lefevere, intervistato da Het Laatste Nieuws, è della medesima opinione: “Potrebbe non essere più il miglior velocista, ma penso che possa dare un sacco di consigli ai giovani corridori, come Alvaro Hodeg e Bennett, che a volte è molto incerto. Gregario? Non credo che si possa mettere qualcuno come Mark Cavendish, con tutte le sue vittorie, in testa al gruppo sin dal chilometro zero“.
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