Caso Rumsas, Majka respinge le accuse: “Sono calunnie, mai fatto parte della Altopack”

Rafal Majka nega ogni accusa. Tirato in ballo da alcune intercettazioni nel Caso Rumsas, il corridore della Bora – hansgrohe definisce “calunnie” quanto emerso nei giorni scorsi, sottolineando inoltre di “non essere mai stato un membro della Altopack”, la formazione giovanile i cui dirigenti sono stati arrestati nei giorni scorsi nel quadro delle indagini seguite alla morte del giovane Linas Rumsas, figlio del contestato Raimondas Rumsas. Il polacco ritiene dunque “false informazioni” quanto anticipato dalla Gazzetta dello Sport, lamentando l’utilizzo della parola doping associata al suo nome.

“In riferimento agli articoli dei media e le numerose pubblicazioni in cui la parola doping viene accostata al mio nome, dichiaro di non essere d’accordo con queste calunnie che possono espormi alla perdita della fiducia dei miei amici, fan e direttamente rovinare il mio buon nome – si legge nel post sui social che ha pubblicato in sua difesa – L’indiscriminata proliferazione di questa falsa informazione potrebbe rovinare la mia immagine come atleta ed è un attacco diretto ai miei successi passati, che ho ottenuto unicamente con il duro lavoro, i sacrifici e le prolungate separazioni dalla mia famiglia.

Sono fiero di rappresentare la mia squadra e il mio paese negli eventi internazionali e non posso permettere che io mio nome sia associato ad attività illecite alle quali non ho nulla a che spartire. Non sono mai stato un membro della Altopack, rispetto alla quale arrivano le accuse di violazone del regolamento antidoping”.

 

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