Belgio, Nathan Van Hooydonck: “Prima che me lo dicessero i medici, sapevo già che la mia carriera era finita”
Nathan Van Hooydonck torna a parlare dell’arresto cardiaco che gli ha cambiato la vita. Un mese fa, il 28enne era alla guida della propria auto quando aveva avuto un attacco di cuore che gli aveva fatto perdere il controllo del mezzo e causato un incidente stradale nella quale era rimasta coinvolta (fortunatamente senza conseguenze) anche la moglie, incinta di otto mesi e seduta accanto a lui. Tempestivamente soccorso, il belga era stato rianimato e non aveva riportato particolari ferite nell’incidente, ma, al pari di quanto accaduto a Sonny Colbrelli lo scorso anno, aveva poi dovuto impiantare un defibrillatore cardiaco interno, che l’ha costretto a chiudere con il ciclismo pedalato.
L’ex corridore della Jumbo-Visma ha ripercorso quei momenti in un’intervista rilasciata a VTM News e Het Laatste Nieuws: “Non ricordo davvero nulla dell’incidente. Ricordo la tristezza, perché ancor prima che me lo dicessero i medici, sapevo già che la mia carriera era finita. È stata una settimana terribile in ospedale, nonostante abbia ricevuto un buon aiuto da parte del personale medico e soprattutto della mia famiglia, che era lì ogni giorno”.
Il classe 1995, che nelle scorse ore ha ricevuto il premio come miglior gregario nella cerimonia che assegna le Bici di Cristallo, ha però potuto anche sorridere nei giorni successivi all’operazione. Lui e la sua compagna sono infatti diventati genitori di un bambino, Alessio, e Van Hooydonck si ritiene fortunato a essere vivo e di poter stringere il proprio figlio: “Mi rendo conto molto bene che forse non sarei mai stato in grado di tenerlo in braccio. Me ne rendo conto ogni giorno sempre di più”.
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