Astana Qazaqstan, Alexey Lutsenko sogna di vincere i Mondiali: “Sarebbe qualcosa di speciale”

Alexey Lutsenko punta a diventare il primo corridore asiatico a conquistare la maglia iridata tra gli élite. Già in grado di diventare campione del mondo tra gli Under-23, nel 2012, il 30enne kazako sogna in futuro di ripetersi nella gara regina della rassegna iridata, che lo scorso anno lo vide tra i protagonisti con un attacco da lontano. In avanscoperta negli ultimi 80 chilometri di gara, il portacolori dell’Astana Qazaqstan fu l’ultimo ad arrendersi a uno scatenato Remco Evenepoel, che poi andò a vincere la corsa, mentre Lutsenko fu ripreso dal gruppo negli ultimi chilometri, non riuscendo così a salire sul podio finale. Il classe 1992, però, spera di poter avere una nuova occasione di giocarsi la vittoria ai Mondiali, magari già nell’edizione di quest’anno, che si svolgerà ad agosto in Scozia.

Per me sarebbe qualcosa di speciale – ha dichiarato il kazako a Velonews – Lo sarebbe di più rispetto a vincere qualsiasi altra cosa perché, se vinci [i Mondiali], vai a tutte le altre gare con questa maglia speciale addosso. Anche se perdi la maglia l’anno successivo, avrai ancora le strisce arcobaleno sulla maglia per il resto della tua carriera“.

Tornando all’edizione 2022, il corridore dell’Astana Qazaqstan ammette di aver commesso un errore nel collaborare con Evenepoel dopo essere stato all’attacco per tanti chilometri: “Ero pronto ed ero in buona forma, ma adesso, guardando indietro, ho commesso un errore quando sono andato con Remco e ho subito iniziato a lavorare. Penso che se avessi avuto il tempo di riposare, sarei andato più forte nel finale”.

Un passaggio che pare obbligato per presentarsi al meglio a Glasgow il prossimo agosto dovrebbe essere il Tour de France, gara che Lutsenko ha concluso in top-10 negli ultimi due anni. Il 30enne, tuttavia, non sa ancora con quale obiettivo si presenterà al via della Grande Boucle: “Dipende da quale sarà l’obiettivo della squadra, se puntare o meno alla classifica generale o alle tappe o usarlo come preparazione per i campionati del mondo. In generale, se potessi cambiare qualcosa e magari fare un passo avanti, penso che potrei raggiungere la top-5 o la top-3″. Il classe 1992, tuttavia, preferirebbe puntare maggiormente a un successo parziale: “Vincere una tappa è un risultato che rimarrà sempre nella storia, mentre i primi cinque sono solo i primi cinque e nessuno se lo ricorderà in futuro”.

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