Astana, emanato un comunicato sui sospetti contatti tra i suoi corridori e Michele Ferrari: “Non ci risultano indagini sui nostri corridori. Vietiamo contatti con medici esterni alla squadra”

L’Astana prende le distanze da Michele Ferrari. Secondo alcuni media scandinavi esisterebbero report della CADF, riguardo la frequentazione di Jakob Fuglsang e Alexey Lutsenko con il medico italiano. La frequentazione con Ferrari è però vietata ai ciclisti e così l’Astana, che aveva già avuto problemi del genere in passato quando si era parlato di contatti tra Ferrari e Vinokorouv, ha deciso di tutelarsi emanando un comunicato ufficiale in cui ha sostanzialmente smentito questa notizia. Nel comunicato, infatti, la squadra kazaka nel ribadire il suo impegno nella lotta al doping, ha smentito ogni tipo di collaborazione per Ferrari, precisando anche che è vietato ai propri corridori ricorrere a medici esterni alla squadra.

 

Di seguito il testo del comunicato: “L’Astana ha preso nota di quanto emerso nei media danesi e norvegesi circa l’esistenza di alcuni report della CDFA su eventuali contatti tra alcuni corridori della squadra e il medico squalificato Michele Ferrari.

L’Astana è impegnata nella lotta al doping nello sport. Il team richiede a tutti i propri corridori di sottostare agli obblighi delle normative antidoping, incluso il divieto di frequentare medici o persone squalificate. Il team non collabora con alcun medico sospetto come Michele Ferrari. I corridori non sono autorizzati a contattare nessun medico esterno al team per alcun tipo di attività, né per farsi prescrivere diete o trattamenti per le proprie prestazioni.

La licenza dell’Astana è stata rinnovata per il 2020, confermando il pieno adempimento di tutti gli obblighi, inclusi quelli in termini di lotta al doping.

Il team è in contatto con UCI e CADF per saperne di più e collaborerà in qualunque indagine dovesse essere aperta dalla CADF o dall’UCI.

Tuttavia, al momento, non è stata avviata alcuna procedura nei confronti di nessun corridore della squadra. L’Astana confida che qualora la CADF avesse avuto delle prove nei confronti di qualsiasi corridore del team, i procedimenti disciplinari sarebbero stati avviati immediatamente in accordo con le normative anti-doping e con il Codice Mondiale Antidoping”.

 

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